Monopattini, Bit Mobility impugna l’ordinanza: «Non è il sindaco a dettare le regole di una normativa nazionale»

Come annunciato la scorsa settimana, l'azienda che gestisce il servizio di noleggio in città ha presentato ricorso al Tar. L'assessore alla Sicurezza: «Prima di parlare di fallimento, lasciarei passare qualche mese»

Bit Mobility, la società che gestisce il servizio di noleggio dei 300 monopattini elettrici in città, ha impugnato l’ordinanza comunale che impone, dal 1 dicembre, l’obbligo del casco anche per i maggiorenni e il divieto di utilizzo dei monopattini in centro storico dalle 14 alle 20 durante i festivi e i week end. Il ricorso verrà discusso al Tar di Torino il prossimo 15 dicembre.

La scorsa settimana era stata La Voce a portare alla luce il duplice problema (leggi qui l’articolo completo): da un parte il regolamento imposto dopo la partenza del servizio, dall’altra l’incuria di alcuni utenti di lasciare i mezzi abbandonati in mezzo alla strada, alle piste ciclabili e davanti ai cancelli carrai. Il secondo pare sia stato risolto, almeno in parte. «In questi ultimi sette giorni nessun monopattino è stato ritirato dalla Polizia locale – spiega Michele Francione, direttore operativo e responsabile dello sviluppo di Bit Mobility -. Ogni due giorni provvediamo a recuperare tutti i mezzi e a risistemarli nelle aree preposte, seppur il sistema free floating sia fatto apposta perché le persone possano lasciare e riprendere il mezzo in qualunque punto della città».

Sull’impugnazione, il direttore ribadisce quello che aveva già dichiarato una settimana fa: «Non riteniamo possa essere il sindaco a modificare una norma valida a livello nazionale. Oltre al fatto che trovo scorretto approvare un’ordinanza restrittiva lo stesso giorno in cui parte il nuovo servizio. Mi pare che questa amministrazione abbia idee un po’ contraddittorie: sì ai monopattini ma solo con il casco anche per quelli a noleggio; si ai monopattini ma non nel centro storico, proprio dove le auto non possono passare. Per il momento restiamo in osservazione: abbiamo fatto un investimento è le nostre intenzioni sono quelle di restare anche a Novara e portare avanti il progetto».

Da parte comunale, l’assessore alla Sicurezza, Raffaele Lanzo, conferma di non voler arretrare di un passo. «L’ordinanza è stata approvata alla prima seduta di giunta dopo le elezioni, prima non avremmo potuto – spiega -. Riteniamo che questo documento sia fondamentale e in questi giorni ne abbiamo parlato anche con l’azienda. È chiaro che siamo su posizioni diametralmente opposte, dunque loro hanno deciso di procedere legalmente. Vedremo cosa deciderà il giudice».

In calo le segnalazioni di mezzi abbandonati: «In questi giorni sono state molte di meno rispetto alla scorsa settimana – prosegue Lanzo – e che l’azienda ha iniziato a multare con due euro gli utenti che lasciano i mezzi in posizioni pericolose. Non credo, però, di dover puntare il dito contro i cittadini: perlopiù si tratta di ragazzini che usano i monopattini per divertimento. Il resto degli utenti ha capito come funziona il sistema: dobbiamo solo abituarci, è un progetto nuovo, ancora in fase di sperimentazione e prima di parlare di fallimento, lasciarei passare qualche mese».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Monopattini, Bit Mobility impugna l’ordinanza: «Non è il sindaco a dettare le regole di una normativa nazionale»

Come annunciato la scorsa settimana, l’azienda che gestisce il servizio di noleggio in città ha presentato ricorso al Tar. L’assessore alla Sicurezza: «Prima di parlare di fallimento, lasciarei passare qualche mese»

Bit Mobility, la società che gestisce il servizio di noleggio dei 300 monopattini elettrici in città, ha impugnato l’ordinanza comunale che impone, dal 1 dicembre, l’obbligo del casco anche per i maggiorenni e il divieto di utilizzo dei monopattini in centro storico dalle 14 alle 20 durante i festivi e i week end. Il ricorso verrà discusso al Tar di Torino il prossimo 15 dicembre.

La scorsa settimana era stata La Voce a portare alla luce il duplice problema (leggi qui l'articolo completo): da un parte il regolamento imposto dopo la partenza del servizio, dall’altra l’incuria di alcuni utenti di lasciare i mezzi abbandonati in mezzo alla strada, alle piste ciclabili e davanti ai cancelli carrai. Il secondo pare sia stato risolto, almeno in parte. «In questi ultimi sette giorni nessun monopattino è stato ritirato dalla Polizia locale - spiega Michele Francione, direttore operativo e responsabile dello sviluppo di Bit Mobility -. Ogni due giorni provvediamo a recuperare tutti i mezzi e a risistemarli nelle aree preposte, seppur il sistema free floating sia fatto apposta perché le persone possano lasciare e riprendere il mezzo in qualunque punto della città».

Sull’impugnazione, il direttore ribadisce quello che aveva già dichiarato una settimana fa: «Non riteniamo possa essere il sindaco a modificare una norma valida a livello nazionale. Oltre al fatto che trovo scorretto approvare un’ordinanza restrittiva lo stesso giorno in cui parte il nuovo servizio. Mi pare che questa amministrazione abbia idee un po’ contraddittorie: sì ai monopattini ma solo con il casco anche per quelli a noleggio; si ai monopattini ma non nel centro storico, proprio dove le auto non possono passare. Per il momento restiamo in osservazione: abbiamo fatto un investimento è le nostre intenzioni sono quelle di restare anche a Novara e portare avanti il progetto».

Da parte comunale, l’assessore alla Sicurezza, Raffaele Lanzo, conferma di non voler arretrare di un passo. «L’ordinanza è stata approvata alla prima seduta di giunta dopo le elezioni, prima non avremmo potuto – spiega -. Riteniamo che questo documento sia fondamentale e in questi giorni ne abbiamo parlato anche con l’azienda. È chiaro che siamo su posizioni diametralmente opposte, dunque loro hanno deciso di procedere legalmente. Vedremo cosa deciderà il giudice».

In calo le segnalazioni di mezzi abbandonati: «In questi giorni sono state molte di meno rispetto alla scorsa settimana – prosegue Lanzo – e che l'azienda ha iniziato a multare con due euro gli utenti che lasciano i mezzi in posizioni pericolose. Non credo, però, di dover puntare il dito contro i cittadini: perlopiù si tratta di ragazzini che usano i monopattini per divertimento. Il resto degli utenti ha capito come funziona il sistema: dobbiamo solo abituarci, è un progetto nuovo, ancora in fase di sperimentazione e prima di parlare di fallimento, lasciarei passare qualche mese».

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