Il dibattito sulla ripresa della scuola non si placa, anche dopo la conferenza stampa di questa sera, 10 gennaio, durante la quale il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ribadito che «la scuola in presenza è fondamentale per la democrazia: va tutelata, protetta, non abbandonata». E poi ha rivolto un rigraziamento «gli insegnanti e ai genitori per gli sforzi di oggi, delle prossime settimane e dei prossimi mesi». Il ministro all’Istruzione Pastrizio Bianchi, invece, ha ricordato che «il 99% del personale docente ha deciso di vaccinarsi. A oggi gli insegnanti assenti perché positivi o in quarantena sono il 6%, gli studenti il 4,5%».
Anche sul territorio novarese questa mattina la scuola ha ripreso le lezioni in presenza, non senza alcuni disagi causati principalmente dalla doppia didattica: in presenza per gli alunni in classe, a distanza per chi è in isolamento. «Questa mattina i nostri tecnici erano in istituto già alle 7.15 per fare in modo che tutto funzionasse – racconta la dirigente soclastico del liceo scientifico Antonelli, Silvana Romeo -. Attualmente la situazione è abbastanza sotto controllo: 3 insegnanti in quarantena, 2 collaboratori scolastici e 50 studenti su 894. Negli ultimi cinque giorni abbiamo ricevuto tantissime segnalazioni da parte delle famiglie; la Dad, però, viene concessa solo a chi è effettivamente in isolamento perchè positivo o ha avuto contatti stretti e dietro presentazione di certificazione medica».
Stessa cautela sulla Dad viene adottata dalla liceo classico Carlo Alberto: qui la situazione dei contagi tra gli alunni è piuttosto critica: 250 su quasi 900 alunni; pochi gli insegnanti in isolamento solo 7 su 100.
All’istituto tecnico Omar le cose vanno meglio: 80 gli alunni in quarantena su 1600, 17 gli insegnanti su 170.
La situazione dei contagi è, comunque, destinata a peggiorare, in modo particolare nella scuole elementari e medie dove ci sono ancora pochi vaccinati. Tra una settimana si avrà un quadro più preciso.