Biblioteca Negroni, Lili Marleen tra canzoni e racconti per i Giovedì Letterari

Stasera alle ore 18 in biblioteca Negroni con un reading di Anna Cardano

Un viaggio tra letteratura, musica e cinema ripercorrendo le note della celebre canzone Lili Marleen, per il ciclo sconfinamenti tra storia e letteratura con Anna Cardano. I titoli da cui partire per questa riflessione sono Cinque storie ferraresi di Giorgio Bassani (Feltrinelli) e Il fumo di Birkenau di Liana Millu (Giuntina).

Il primo titolo è una splendida raccolta di racconti (Lida Mantovani, La passeggiata prima di cena, Una lapide in via Mazzini, Gli ultimi anni di Clelia Trotti e Una notte del ’43) che valse a Giorgio Bassani il Premio Strega 1956. In comune le “cinque storie” hanno una sorta di dolente consapevolezza e l’ambientazione indimenticabile: Ferrara, cittadina di provincia che qui assurge a simbolo di un’intera nazione, avvolta dal pesante panneggio scuro del fascismo. Bassani ci porta nell’animo di questa gente, “per il resto, quasi sempre per bene”: la ragazza madre Lida Mantovani; il dottor Elia Corcos in perenne scontro con la moglie; il sopravvissuto al lager Geo Josz; la vecchia socialista Clelia Trotti, lasciata morire in carcere… Storie diverse eppure vicine, accomunate dalla difficoltà con la quale i protagonisti si adattano a una provincia italiana che da un lato consola, dall’altro respinge qualunque cosa non le sia propria. Persone comprese.

Il fumo di Birkenau di Liana Millu è fra le più intense testimonianze europee sul Lager femminile di Auschwitz-Birkenau: certamente la più toccante fra le testimonianze italiane. Consta di sei racconti, che tutti si snodano intorno agli aspetti più specificamente femminili della vita minimale e disperata delle prigioniere. La loro condizione era assai peggiore di quella degli uomini, e ciò per vari motivi: la minore resistenza fisica davanti ai lavori più pesanti e umilianti di quelli inflitti agli uomini; il tormento degli affetti familiari; la presenza ossessiva dei crematori, le cui ciminiere, situate nel bel mezzo del campo femminile, non eludibili, non negabili, corrompono con il loro fumo empio i giorni e le notti, i momenti di tregua e di illusione, i sogni e le timide speranze.

Gli eventi in biblioteca proseguono giovedì 17 febbraio, alle ore 16, con il libroforum a cura di Maria Adele Garavaglia che propone Isabella Leonarda. La musa novarese di Paolo Monticelli (Centro Studi Piemontesi). Giovedì 24 febbraio alle 18, un evento di ricordi di note in riva al lago con la presentazione di Musiche e storia a Orta San Giulio a cura di Cesare Bermani e Francesco Cuoghi (Interlinea) con saluto di Elena Mastretta, un incontro a cura dell’Istituto Storico Fornara.

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Un viaggio tra letteratura, musica e cinema ripercorrendo le note della celebre canzone Lili Marleen, per il ciclo sconfinamenti tra storia e letteratura con Anna Cardano. I titoli da cui partire per questa riflessione sono Cinque storie ferraresi di Giorgio Bassani (Feltrinelli) e Il fumo di Birkenau di Liana Millu (Giuntina).

Il primo titolo è una splendida raccolta di racconti (Lida Mantovani, La passeggiata prima di cena, Una lapide in via Mazzini, Gli ultimi anni di Clelia Trotti e Una notte del ’43) che valse a Giorgio Bassani il Premio Strega 1956. In comune le “cinque storie” hanno una sorta di dolente consapevolezza e l’ambientazione indimenticabile: Ferrara, cittadina di provincia che qui assurge a simbolo di un’intera nazione, avvolta dal pesante panneggio scuro del fascismo. Bassani ci porta nell’animo di questa gente, “per il resto, quasi sempre per bene”: la ragazza madre Lida Mantovani; il dottor Elia Corcos in perenne scontro con la moglie; il sopravvissuto al lager Geo Josz; la vecchia socialista Clelia Trotti, lasciata morire in carcere… Storie diverse eppure vicine, accomunate dalla difficoltà con la quale i protagonisti si adattano a una provincia italiana che da un lato consola, dall’altro respinge qualunque cosa non le sia propria. Persone comprese.

Il fumo di Birkenau di Liana Millu è fra le più intense testimonianze europee sul Lager femminile di Auschwitz-Birkenau: certamente la più toccante fra le testimonianze italiane. Consta di sei racconti, che tutti si snodano intorno agli aspetti più specificamente femminili della vita minimale e disperata delle prigioniere. La loro condizione era assai peggiore di quella degli uomini, e ciò per vari motivi: la minore resistenza fisica davanti ai lavori più pesanti e umilianti di quelli inflitti agli uomini; il tormento degli affetti familiari; la presenza ossessiva dei crematori, le cui ciminiere, situate nel bel mezzo del campo femminile, non eludibili, non negabili, corrompono con il loro fumo empio i giorni e le notti, i momenti di tregua e di illusione, i sogni e le timide speranze.

Gli eventi in biblioteca proseguono giovedì 17 febbraio, alle ore 16, con il libroforum a cura di Maria Adele Garavaglia che propone Isabella Leonarda. La musa novarese di Paolo Monticelli (Centro Studi Piemontesi). Giovedì 24 febbraio alle 18, un evento di ricordi di note in riva al lago con la presentazione di Musiche e storia a Orta San Giulio a cura di Cesare Bermani e Francesco Cuoghi (Interlinea) con saluto di Elena Mastretta, un incontro a cura dell’Istituto Storico Fornara.

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