Chi riesce a vedere dittature dovunque e in ogni cosa non dovrebbe far fatica a comprendere che San Valentino e festeggiamenti si può configurare un po’ come una dittatura, certo molti diranno che se ne fregano, se ne sono sempre fregati ma già il fatto che debbano prendere posizione se non scusarsi o giustificarsi di non aderire già non va bene.
No, S. Valentino non va bene in nessuna delle sue varianti possibili: legale, illegale e clandestino, adolescenziale (qui si può capire), adulto e anziano, etero o omosex o lesbo, non binario, rovente o casto.
Non va bene perché chi è innamorato o crede di esserlo non dovrebbe avere bisogno di una giornata all’anno per ricordarlo, ricordarselo, ricordarlo a chi si ama, uscire a cena, al fast food, fare una gita, comprare dei fiori, regalare dei cioccolatini , senza bisogno nemmeno di dover mensilizzare S. Valentino e ci sono molte altre occasioni : compleanno, onomastico , anniversario , complemese, anche solo perché oggi mi va, ci va e così anche domani.
L’ amore quello vero e anche quello un po’ falso e anche quello che è un po’ vero, un po’ falso e un po’ verosimile, cioè la maggioranza di quelli che chiamiamo amori, il primo amore e l’ultimo, quello alla giornata e provvisorio, quello eterno e definitivo non ha bisogno davvero di programmi e date celebrative , di festeggiamenti collettivi organizzati e promossi da comuni, ristoranti, camere di commercio, catene di supermercati, perfino parrocchie o diocesi.
L’amore è anche non dirlo, il 14 può non esserci più , andare via quel giorno, arrivare due giorni dopo,oppure il 12, per ognuno un’esperienza unica e irripetibile , una cosa a due, certe volte a tre, qualche a volta a uno, ma mai di massa.
Abbasso S. Valentino