Potenziamento della sanità territoriale con i fondi Pnrr. Rossi (Pd): «Nessuna convidisione»

Il consigliere regionale e vice presidente della Commissione Sanità Domenico Rossi accusa: «Non si può decidere chiusi in una stanza, il percorso va condiviso con i territori»

La Regione ha annunciato lo stanziamento di 430 milioni di euro per Ospedali e Case di comunità con finanziamenti provenienti dal Pnrr; di questi quasi 39 milioni saranno investiti sul territorio novarese e 13 nel Vco (leggi qui l’articolo completo).

Il Pd regionale, però, non ci sta e accusa la giunta di Cirio di non aver condiviso il percorso di potenziamento della sanità territoriale di cui si parla da tempo.

«Gli investimenti del Pnrr dovrebbero rappresentare una grande opportunità di crescita e riforma. In Piemonte, purtroppo, si stanno trasformando in un’occasione sprecata. – afferma Il consigliere regionale e vice presidente della Commissione Sanità Domenico Rossi -. IUn esempio lampante di tutto questo arriva proprio nell’ambito sanitario. L’assessore Icardi ha portato in giunta la proposta di piano per la realizzazione delle Case e degli Ospedali di Comunità, il fulcro della riforma e del potenziamento della sanità territoriale con cui guardare ai prossimi decenni. E’ più di un anno che sappiamo che avremmo dovuto decidere dove e come realizzarli ed è da mesi che, come Pd, chiediamo l’apertura di una grande discussione pubblica con il coinvolgimento di sindaci, parti sociali, partiti e terzo settore per una seria analisi dei fabbisogni socio-sanitari e per una progettazione condivisa. In una parola chiediamo di inserire questi elementi all’interno di un nuovo piano socio-sanitario. Che cosa fa la giunta Cirio? Il contrario di quello che ogni manuale di introduzione alla progettazione dice di fare: delega queste decisioni a poche persone chiuse in una stanza».

«Strutture che potrebbero trasformare la sanità piemontese vengono decisi da poche persone in un percorso completamente blindato – aggiunge Rossi -. In tutto questo restano delle domande a cui provare a dare risposta, a partire dal criterio con cui sono stati individuati i luoghi, ad oggi assolutamente poco trasparenti. Oggi, 14 febbraio, ne parleremo in commissione e poi il documento andrà in aula, ma la scelta di portare solo ora la proposta, con la scadenza di presentazione al governo entro il 28 febbraio, di fatto dice con chiarezza che la giunta non vuole confrontarsi, ma in commissione e in consiglio farà solamente un passaggio burocratico votato dalla maggioranza.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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