La vita e la Corte 

In Italia non esiste il Referendum consultivo o deliberativo, cioè il popolo non può decidere attraverso un Referendum di deliberare una legge, regolamentare una questione, cercare di risolvere un problema.

La Costituzione non lo prevede e nessuno, nemmeno nei diversi tentativi di riformare la Costituzione lo ha voluto prevedere. 

Il Referendum può essere solo abrogativo di leggi che non siano trattati internazionali o leggi fiscali, tributarie.

Non ti piace una legge approvata dal Parlamento e allora, se raccogli almeno cinquecentomila firme valide, oggi lo puoi fare anche con la firma digitale da casa, allora puoi chiedere un referendum per abolirla, devi convincere però almeno il 50 più uno dei votanti ad andare a votare se no il referendum non è valido e la legge rimane, cosa già successa tante, troppe volte ed è evidente che in questi casi erano leggi che andavano bene così o comunque la maggioranza dei cittadini non le sentiva come un grave problema.

Non solo non basta raccogliere le firme, bisogna superare il vaglio della Corte Costituzionale che ha stabilito alcuni criteri generali per ammettere o no un referendum che abolisca la legge.

Bisogna che il quesito sia chiaro, che l’elettorato debba votare su materie omogenee e non su leggi troppo vaste, che la legge una volta abolito uno o più articoli si possa applicare subito, senza lasciare vuoti che rischiano di complicare le cose e lasciare incerti diritti e doveri.

Non si può in pratica con la scusa di abolire una norma ritagliare una legge e farne un’altra diversa e contraria, le leggi in Italia le fa il Parlamento che andando a votare eleggiamo anche noi.

Nel caso del referendum sull’eutanasia per fare una legge sull’eutanasia, cioè la possibilità di togliersi o farsi togliere la vita in caso di malattie gravi fisiche o psichiche, si voleva abolire il divieto di togliere la vita ad una persona maggiorenne , capace di intendere e di volere, consenziente, senza però stabilire cose minime ma indispensabili: tipo come fai a dichiarare che tizio ti può togliere la vita? In forma scritta o bastano testimoni , entro quanto tempo, con che arma, dove e ci vogliono dei motivi o no? 

Con un referendum non puoi entrare in questi che non sono proprio dettagli e la legge che subisce delle modifiche deve essere immediatamente applicabile dopo il referendum se passa il Si all’abolizione.

I Radicali purtroppo spesso presentano referendum e raccolgono firme senza preoccuparsi tanto di queste modalità ed è chiaro, fin da subito, che la Corte Costituzionale non permetterà la celebrazione di un referendum su qualunque materia senza i requisiti previsti .

La democrazia ma direi la vita e perfino la fine della vita richiede qualche regola, vediamo di non dimenticarcelo anche quando non ci piace e non ci conviene .

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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La Corte e la vita

La vita e la Corte 

In Italia non esiste il Referendum consultivo o deliberativo, cioè il popolo non può decidere attraverso un Referendum di deliberare una legge, regolamentare una questione, cercare di risolvere un problema.

La Costituzione non lo prevede e nessuno, nemmeno nei diversi tentativi di riformare la Costituzione lo ha voluto prevedere. 

Il Referendum può essere solo abrogativo di leggi che non siano trattati internazionali o leggi fiscali, tributarie.

Non ti piace una legge approvata dal Parlamento e allora, se raccogli almeno cinquecentomila firme valide, oggi lo puoi fare anche con la firma digitale da casa, allora puoi chiedere un referendum per abolirla, devi convincere però almeno il 50 più uno dei votanti ad andare a votare se no il referendum non è valido e la legge rimane, cosa già successa tante, troppe volte ed è evidente che in questi casi erano leggi che andavano bene così o comunque la maggioranza dei cittadini non le sentiva come un grave problema.

Non solo non basta raccogliere le firme, bisogna superare il vaglio della Corte Costituzionale che ha stabilito alcuni criteri generali per ammettere o no un referendum che abolisca la legge.

Bisogna che il quesito sia chiaro, che l’elettorato debba votare su materie omogenee e non su leggi troppo vaste, che la legge una volta abolito uno o più articoli si possa applicare subito, senza lasciare vuoti che rischiano di complicare le cose e lasciare incerti diritti e doveri.

Non si può in pratica con la scusa di abolire una norma ritagliare una legge e farne un’altra diversa e contraria, le leggi in Italia le fa il Parlamento che andando a votare eleggiamo anche noi.

Nel caso del referendum sull’eutanasia per fare una legge sull’eutanasia, cioè la possibilità di togliersi o farsi togliere la vita in caso di malattie gravi fisiche o psichiche, si voleva abolire il divieto di togliere la vita ad una persona maggiorenne , capace di intendere e di volere, consenziente, senza però stabilire cose minime ma indispensabili: tipo come fai a dichiarare che tizio ti può togliere la vita? In forma scritta o bastano testimoni , entro quanto tempo, con che arma, dove e ci vogliono dei motivi o no? 

Con un referendum non puoi entrare in questi che non sono proprio dettagli e la legge che subisce delle modifiche deve essere immediatamente applicabile dopo il referendum se passa il Si all’abolizione.

I Radicali purtroppo spesso presentano referendum e raccolgono firme senza preoccuparsi tanto di queste modalità ed è chiaro, fin da subito, che la Corte Costituzionale non permetterà la celebrazione di un referendum su qualunque materia senza i requisiti previsti .

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.