Orta San Giulio, Cross Project presenta “Il bosco che non c’è”

Appuntamento il 25-27 febbraio alla Cappella nuova del Sacro Monte

CROSS Project, ideato da Antonella Cirigliano per sostenere e produrre progetti incentrati sui linguaggi performativi contemporanei sul territorio del Lago Maggiore, porta alla Cappella nuova del Sacro Monte “Il bosco che non c’è”. Spettacolo realizzato in collaborazione con NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, Fondazione Piemonte dal Vivo, Museo del Cinema di Torino, Ente di Gestione dei Sacri Monti / Sacro Monte di Orta San Giulio.

“Il bosco che non c’è” è un percorso di ricerca e co-creazione che, attraverso il linguaggio poetico della performance e della danza, vuole affrontare il tema della percezione nel rapporto con il mondo naturale. La performance (digital & live) illumina le forze naturali che ci circondano e invita i partecipanti a navigare in uno spazio elastico (senza tempo) usando la percezione sensoriale extra quotidiana. In questo spazio il mondo fisico viene rimosso per rivelare reti, processi e sistemi che sono al tempo stesso sublimi e fondamentali per la vita sulla terra. Lo spettacolo/installazione ha la potenza di una meditazione e la profondità di un abisso.

La performance si propone di tracciare una serie di linee di azione, creazione e progettazione che vadano a interrogare luoghi (reali e/o immaginati) nell’ambiente naturale, promuovendo la cultura e la creatività come forze motrici per modelli di innovazione sostenibili e socialmente inclusivi, capaci di produrre spazi di dialogo, incontro e confronto adeguati a un tessuto sociale fortemente provato dall’esperienza della pandemia. Il percorso produttivo è strutturato in diverse tappe di residenza, esplorazione artistica e creazione nel contesto naturale e paesaggistico del Lago d’ Orta.

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Orta San Giulio, Cross Project presenta “Il bosco che non c’è”

Appuntamento il 25-27 febbraio alla Cappella nuova del Sacro Monte

CROSS Project, ideato da Antonella Cirigliano per sostenere e produrre progetti incentrati sui linguaggi performativi contemporanei sul territorio del Lago Maggiore, porta alla Cappella nuova del Sacro Monte “Il bosco che non c’è”. Spettacolo realizzato in collaborazione con NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, Fondazione Piemonte dal Vivo, Museo del Cinema di Torino, Ente di Gestione dei Sacri Monti / Sacro Monte di Orta San Giulio.

“Il bosco che non c’è” è un percorso di ricerca e co-creazione che, attraverso il linguaggio poetico della performance e della danza, vuole affrontare il tema della percezione nel rapporto con il mondo naturale. La performance (digital & live) illumina le forze naturali che ci circondano e invita i partecipanti a navigare in uno spazio elastico (senza tempo) usando la percezione sensoriale extra quotidiana. In questo spazio il mondo fisico viene rimosso per rivelare reti, processi e sistemi che sono al tempo stesso sublimi e fondamentali per la vita sulla terra. Lo spettacolo/installazione ha la potenza di una meditazione e la profondità di un abisso.

La performance si propone di tracciare una serie di linee di azione, creazione e progettazione che vadano a interrogare luoghi (reali e/o immaginati) nell’ambiente naturale, promuovendo la cultura e la creatività come forze motrici per modelli di innovazione sostenibili e socialmente inclusivi, capaci di produrre spazi di dialogo, incontro e confronto adeguati a un tessuto sociale fortemente provato dall’esperienza della pandemia. Il percorso produttivo è strutturato in diverse tappe di residenza, esplorazione artistica e creazione nel contesto naturale e paesaggistico del Lago d’ Orta.

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