Novara-Vercelli, una strada tutta nuova. Il consigliere provinciale: «I 50 milioni del Pnrr solo per il primo lotto»

La provincia di Vercelli ha in capo la progettazione dell'opera. Il consigliere Camandona: «Il contributo per il secondo lotto arriverà probabilmente a lavori già iniziati»

La strada che collegherà Novara a Vercelli sarà completamente nuova. A confermarlo è il consigliere delegato alla Viabilità della provncia di Vercelli, Massimo Camandona. È, infatti, l’ente provinciale di Vercelli che ha in capo la progettazione dell’opera e che ha ricevuto dai tecnici lo studio di fattibilità, linee guida su cui si baserà il progetto definitivo.

«Per questa fase l’impegno di spesa è stato tutto a carico della nostra provincia – spiega il consigliere -. A giugno dovremmo essere in grado di avere in mano il progetto preliminare da presentare a tutti i soggetti coinvolti. Successivamente la Regione ci consegnerà i 400 mila euro per il progetto definitivo che sarà soggetto alla valutazione di impatto ambientale. Una volta superato questo step, per il quale servirà quasi un anno, potremo pubblicare il bando per la gara d’appalto e, presumibilmente, dare il via ai lavori agli inizi del 2024. Se non ci saranno intoppi, la nuova superstrada sarò pronta per il 2026».

Di intoppi parla il consigliere, primo fra tutti quello economico: «I 50 milioni stanziati con i fondi del Pnrr sono sufficienti solo per il primo lotto – sottolinea Camandona -. Quelli per il secondo arriveranno probabilmente a lavori già iniziati. Siamo fiduciosi».

Ma come sarà la nuova superstrada? Il consigliere non entra nel dettaglio «non c’è ancora un progetto definitivo, ma il tracciato avrà un nuovo ingresso alla rotonda di Novara, da dove parte anche la tangenziale, fino allo svincolo dell’uscita autostradale di Vercelli Est. Quattro le corsie che correranno lungo la ferrovia e finalmente un traffico scorrevole fuori dai centri abitati».

Sembra che il tempo di percorrenza stimato si aggiri intorno agli 8 minuti; una differenza enorme rispetto ai 40/45 attuali su una provinciale 11 costellata di autovelox oltre che di semafori provvisori a causa dei continui cantieri; nelle ore di punta sulla tangenziale di Vercelli, teatro di un recente incidente che ha coinvolto più tir, si viaggia quasi a passo d’uomo: l’alternativa è la strada vecchia che attraversa Borgo Vercelli che, però, è spesso interrotta dalle lunghe attese al passaggio a livello.

Un’opera, però, verso la quale molte realtà hanno puntato il dito contro, a cominciare dagli agricoltori proprietari dei terreni sui quali verrà costruita la superstrada. «Anch’io sono un agricoltore e più volte per lo stesso motivo mi sono stati espropriati dei campi – conclude Camandona -. Credo, però, che il bene comune debba essere messo al primo posto. Con loro programmerò un incontro per presentare il progetto nel dettaglio».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Ma come sarà la nuova superstrada? Il consigliere non entra nel dettaglio «non c'è ancora un progetto definitivo, ma il tracciato avrà un nuovo ingresso alla rotonda di Novara, da dove parte anche la tangenziale, fino allo svincolo dell'uscita autostradale di Vercelli Est. Quattro le corsie che correranno lungo la ferrovia e finalmente un traffico scorrevole fuori dai centri abitati».

Sembra che il tempo di percorrenza stimato si aggiri intorno agli 8 minuti; una differenza enorme rispetto ai 40/45 attuali su una provinciale 11 costellata di autovelox oltre che di semafori provvisori a causa dei continui cantieri; nelle ore di punta sulla tangenziale di Vercelli, teatro di un recente incidente che ha coinvolto più tir, si viaggia quasi a passo d'uomo: l'alternativa è la strada vecchia che attraversa Borgo Vercelli che, però, è spesso interrotta dalle lunghe attese al passaggio a livello.

Un'opera, però, verso la quale molte realtà hanno puntato il dito contro, a cominciare dagli agricoltori proprietari dei terreni sui quali verrà costruita la superstrada. «Anch'io sono un agricoltore e più volte per lo stesso motivo mi sono stati espropriati dei campi - conclude Camandona -. Credo, però, che il bene comune debba essere messo al primo posto. Con loro programmerò un incontro per presentare il progetto nel dettaglio».

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