Nel centenario della morte di Giovanni Verga, maggior esponente del Verismo italiano, e nell’ambito della mostra allestita al castello di Novara “Il mito di Venezia, da Hayez alla Biennale”, il Circolo dei lettori promuove un ciclo di incontri tenuto da Augusto Ferrari, ex assessore regionale alle Politiche sociali e docente di Lettere al liceo classico e linguistico Carlo Alberto. «Ho impostato un itinerario che identifica alcune questione legate alla condizione umana di cui la letteratura è interprete – racconta il professore -. Non faccio altro che riportare quello che insegno a scuola cercando nei testi le tracce che la nostra condizione attraversa in ogni tempo e in ogni spazio».
Verga, dunque, diventa il punto di partenza per un dialogo che attraversa le generazioni e che tiene conto sia dei classici che degli autori contemporanei.
«Faccio parlare gli autori e provo a indagare il destino fatto di aspirazioni, sogni, necessità, del rapporto tra generazioni tra forza delle tradizioni e autonomia di costruire il proprio futuro – prosegue Ferrari -. Analizzo i legami affettivi per mezzo dei Promessi sposi di Manzoni e dell’Odissesa di Omero, ma anche con la scrittrice somala Igiaba Scego che in un libro ha ricostruito la figura paterna dove la scrittura diventa denuncia e riconciliazione; oltre a Pap Khouma, autore senegalese, che nel 2005 ha scritto un romanzo sul tema del recupero delle proprie origini».
Poi il tema dell’amicizia analizzata in chiave etico politica, più che mai attuale «andando alle ragioni di fondo dello stare insieme – continua il professore -. L’amicizia come valore che dà solidità, come alternativa all’odio che nasce dalla paura dell’altro; apre i confini della nostra mente e ci porta al di là delle strategie e degli interessi contingenti: ci porta a riflettere su quali siano gli elementi alla base del nostro bisogno di stare con gli altri. In questo senso l’amicizia assume un valore etico politico: ci dice come possiamo costruire il rapporto con gli altri, anche quelli che non conosciamo direttamente».
Infine, il ruolo che il potere delle cose materiali hanno nella nostra vita. «Partirò da un confronto con Pasolini – conclude Ferrari – e gli Scritti corsari che illustrano cosa l’Italia stava diventando degli anni ‘70 a fronte del fatto che stava smarrendo la memoria di alcuni valore che lui definisce sacri sostituiti dalle merci da consumare».
Il calendario degli incontri
Mercoledì 2 marzo ore 18. Il mondo degli affetti: i figli e i padri
Mastro Misciu in Rosso Malpelo e Bastianazzo ne I Malavoglia: i padri “silenziosi”. Echi di Omero, Manzoni, Igiaba Scego.
Mercoledì 9 marzo ore 18. Il mondo degli affetti: il valore dell’amicizia
Rosso Malpelo e Ranocchio: l’amicizia che “resiste”. Echi di Omero, Catullo e del poeta Italo-albanese Gëzim Hajdari.
Mercoledì 16 marzo ore 18. Il potere delle “cose”
Mastro don Gesualdo e la nuova religione della “roba”. Echi di Pier Paolo Pasolini.