L’assessore comunica in Giunta il nuovo Rapporto Statistico sull’Energia in Piemonte aggiornato al 2021 e quel che emerge dall’analisi è che, nel 2019, si è registrata, da un lato, la contrazione dei consumi finali di circa il 6% rispetto al 2018, che porta il dato al di sotto della soglia dei 10 Mtep e che non riguarda più solo il comparto industriale ma anche quelli dei trasporti, residenziale e terziario, e dall’altro che cresce la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Per quanto riguarda la riduzione dei consumi, il dato registrato nel 2019, cui hanno contribuito in modo significativo le misure strutturali sull’efficientamento energetico messe in campo dalla Regione, rappresenta in assoluto il valore più basso registrato dall’Enea negli ultimi dieci anni.
Sul fronte della produzione di energia elettrica, anche nel 2020 il Piemonte registra un eccesso di produzione rispetto alla domanda interna e in questo panorama un ruolo importante è ricoperto dalle fonti rinnovabili da cui proviene circa il 37% della produzione netta. Tuttavia, resta una quota ancora elevata di produzione termoelettrica basata sul gas.
«Il nostro lavoro ci sta portando a imboccare il percorso verso la neutralità carbonica – ha commentato l’assessore all’Energia Matteo Marnati (in foto) – Uno degli obiettivi del Piano Energetico Ambientale Regionale approvato lo scorso 15 marzo dal Consiglio è che, nel 2030, le rinnovabili contribuiscano per più del 27% ai consumi finali complessivi. Ed è proprio in questa direzione che stiamo lavorando: nel nostro Piano, infatti, si punta fortemente nella direzione dello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e sull’efficientamento energetico».
«Lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili – ha aggiunto l’assessore – darà un contributo essenziale alla riduzione della dipendenza energetica regionale e per raggiungere questo obiettivo si dovrà puntare anche sulle Comunità Energetiche come forma di autoproduzione e di autoconsumo».
Considerando i consumi finali complessivi, termici ed elettrici, le fonti energetiche rinnovabili contribuiscono oggi per una percentuale pari al 18,7% e questo dato rappresenta il più alto finora registrato; a crescere sono state le rinnovabili elettriche, ai massimi della serie storica pubblicata dal GSE (Gestore Servizi Energetici). Tra le fonti rinnovabili elettriche la principale, nel 2019, risulta essere l’idroelettrico con il 66,5% della produzione seguito dal solare fotovoltaico che ha registrato una produzione pari al 16,5%.
«Guardando al medio periodo, ovvero al 2030, le dinamiche in atto sui principali indicatori, quali la quota di rinnovabili sui consumi finali, la riduzione del consumo interno lordo e del consumo finale lordo, e delle emissioni di CO2 sono in linea con gli obiettivi indicati dal Piano Energetico Ambientale Regionale – ha concluso Marnati – La revisione della strategia europea, definita nel Fit for 55, per essere adeguata all’obiettivo di lungo periodo della neutralità di carbonio al 2050, pone obiettivi più stringenti ed ambiziosi che richiedono un ulteriore salto nel processo di decarbonizzazione in atto nel prossimo futuro».