Al Castello di Novara un convegno sulla cardiologia mini-invasiva

“La valvola Mitrale si presenta” il 23 aprile al Castello di Novara

Dispnea o fiato corto, affaticamento, ritmo cardiaco accelerato o irregolare: sono questi alcuni sintomi dell’insufficienza mitralica, la seconda patologia più frequente nel mondo occidentale a carico delle valvole cardiache. Può presentarsi in forma lieve o severa, può essere funzionale o degenerativa e soprattutto, se non curata, può evolvere in scompenso cardiaco.

La prevalenza di questa patologia aumenta con l’età. Si calcola che al di sopra dei 75 anni circa il 10-15% dei pazienti presenti una insufficienza mitralica di grado moderato-severo. Di questo e di altri dettagli si parlerà in occasione del convegno “La valvola Mitrale si presenta”, il 23 aprile 2022 al Castello di Novara.

Il trattamento della patologia valvolare mitralica è stato tradizionalmente di tipo chirurgico. Negli ultimi tempi, si è invece sempre più diffusa la tecnica di riparazione trans-catetere della valvola mitrale, che ha caratteristiche di mini-invasività, assenza di cicatrice chirurgica e di anestesia prolungata. La riparazione percutanea trans-catetere della valvola mitrale ormai rappresenta un’importante alternativa terapeutica all’intervento cardiochirurgico tradizionale, principalmente nei soggetti che presentano comorbidità, età avanzata o scompenso cardiaco. In queste specifiche tipologie di pazienti ha infatti un ottimo livello di efficacia, presenta meno rischi rispetto all’intervento chirurgico a cuore aperto e consente un decorso post-operatorio più veloce.

«La prima necessità – ha sottolineato Giuseppe Patti (in foto), responsabile Scientifico del convegno, professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare presso l’Università del Piemonte Orientale e Direttore del Dipartimento Toraco-Cardio-Vascolare dell’AOU di Novara – è rappresentata da una corretta diagnosi della malattia: lo screening ecocardiografico consente di individuarne i segni critici e di identificarne la gravità, in modo da  intraprendere il percorso terapeutico più opportuno ed efficace. Sono stati sviluppati vari dispositivi per la terapia trans-catetere dell’insufficienza mitralica. In particolare, sono adesso disponibili sistemi che permettono di eseguire l’innovativa tecnica percutanea “edge-to-edge”, e che saranno illustrati durante il convegno».

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“La valvola Mitrale si presenta” il 23 aprile al Castello di Novara

Dispnea o fiato corto, affaticamento, ritmo cardiaco accelerato o irregolare: sono questi alcuni sintomi dell’insufficienza mitralica, la seconda patologia più frequente nel mondo occidentale a carico delle valvole cardiache. Può presentarsi in forma lieve o severa, può essere funzionale o degenerativa e soprattutto, se non curata, può evolvere in scompenso cardiaco.

La prevalenza di questa patologia aumenta con l’età. Si calcola che al di sopra dei 75 anni circa il 10-15% dei pazienti presenti una insufficienza mitralica di grado moderato-severo. Di questo e di altri dettagli si parlerà in occasione del convegno “La valvola Mitrale si presenta”, il 23 aprile 2022 al Castello di Novara.

Il trattamento della patologia valvolare mitralica è stato tradizionalmente di tipo chirurgico. Negli ultimi tempi, si è invece sempre più diffusa la tecnica di riparazione trans-catetere della valvola mitrale, che ha caratteristiche di mini-invasività, assenza di cicatrice chirurgica e di anestesia prolungata. La riparazione percutanea trans-catetere della valvola mitrale ormai rappresenta un’importante alternativa terapeutica all’intervento cardiochirurgico tradizionale, principalmente nei soggetti che presentano comorbidità, età avanzata o scompenso cardiaco. In queste specifiche tipologie di pazienti ha infatti un ottimo livello di efficacia, presenta meno rischi rispetto all’intervento chirurgico a cuore aperto e consente un decorso post-operatorio più veloce.

«La prima necessità - ha sottolineato Giuseppe Patti (in foto), responsabile Scientifico del convegno, professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare presso l’Università del Piemonte Orientale e Direttore del Dipartimento Toraco-Cardio-Vascolare dell’AOU di Novara – è rappresentata da una corretta diagnosi della malattia: lo screening ecocardiografico consente di individuarne i segni critici e di identificarne la gravità, in modo da  intraprendere il percorso terapeutico più opportuno ed efficace. Sono stati sviluppati vari dispositivi per la terapia trans-catetere dell’insufficienza mitralica. In particolare, sono adesso disponibili sistemi che permettono di eseguire l’innovativa tecnica percutanea “edge-to-edge”, e che saranno illustrati durante il convegno».

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