«Sembra essere ritornati indietro di qualche anno, quando nubi minacciose sembravano addensarsi sul futuro della Città della salute e della scienza di Novara. Così Federico D’Andrea, presidente dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri, commenta le ultime preoccupannti notizie che riguardano il nuovo ospedale di Novara.
«Si pensava – aggiunge – che la mancata partecipazione al bando di gara di aziende che pur aveva manifestato il loro interesse potesse essere un intoppo che avrebbe allungato solo di qualche mese la realizzazione dell’opera. Invece eccoci di fronte ai soliti intoppi burocratici, alla mancata nomina dei membri del Nucleo di valutazione del ministero della Salute: intoppi che rischiano di far slittare a chissà quando il via al nuovo bando di gara per la realizzazione della Città della salute».
«Con un’aggravante – afferma D’Andrea – ogni slittamento produce un aumento dei costi, che porta a nuove richieste di finanziamento, che porta a nuovi ritardi. Come Ordine non vogliamo entrare nel merito di chi siano le responsabilità o di chi debba muoversi per fare pressioni sul ministero: per l’Ordine, l’obiettivo deve essere quello di realizzare al Città della salute nel più breve tempo possibile».
Ma sul futuro della sanità piemontese le preoccupazioni dell’Ordine sono anche altre: «Si sente parlare di deficit importanti, di possibili piani di rientro, di riduzione delle spese – conclude il presidente –. Allora vuol dire che la pandemia non ha insegnato nulla: mancano medici, mancano infermieri e altre personale e non si capisce che cosa si debba tagliare. Recentemente abbiamo denunciato una situazione pericolosissima, ovvero che molti medici stavano lasciando gli ospedali: parlare di tagli è il modo migliore per spingere all’esodo ancora più sanitari. E’ invece il momento di investire, non solo sulle strutture ma sul personale».
Leggi anche
Nuovo stop alla Città della Salute e della Scienza di Novara
Zulian, direttore ospedale: «Città della Salute: la consegna resta fissata al 2026»