La stagione teatrale di Casa Bossi riparte domenica, in occasione dei festeggiamenti del 1 Maggio, con uno spettacolo che parla di precariato e sfruttamento del lavoro. Protagonisti di “La banalità del mare” saranno Elena Ferrari e Mariano Arenella di Cabiria Teatro. Per l’occasione Arenella ha firmato il testo insieme a Marco Caligari.
«L’idea è nata nel 2006, quando ero ancora residente a Rimini – spiega Arenella -. In occasione della tesi di laurea, ho intervistato cento lavoratori stagionali che mi hanno tutti raccontato la stessa esperienza: dodici ore al giorno di lavoro, se giorni su sette, con paghe bassissime: 800 euro per gli immigrati, 1200 per gli italiani. Una situazione che mi era stata confermata anche da alcuni politici locali con incarichi istituzionali. Il primo passo è stato farne un reading all’Arco di Augusto e dopo anni ha preso forma lo spettacolo che racconta la storia di uno stagionale attuale accostata a quello di un lavoratore del 1881, l’anno in cui è stato celebrato per la prima volta in Italia il 1 Maggio. I due lavoratori chiedono la stessa cosa: otto ore di lavoro, stipendio adeguato, riconoscimento del ruolo. Ne scaturisce un quadro sconvolgente: a un secolo e mezzo di distanza nulla è cambiato».
Con Ferrari e Arenella sul palcoscenico ci sarà il violoncellista Giacomo Gamberucci, tra i protagonisti scelti dal pianista e compositore Giovanni Allevi per il suo documentario sui busker. «Diplomato al conservatorio di Modena, ha saputo alternare collaborazioni con varie orchestre europee, tra le quali la Arturo Toscanini, cantautori come Scott Matthew e altri ancora, e la strada» conclude Arenella.
Lo spettacolo, della durata di un’ora, è in programma alle 18 e sarà preceduto, alle 16.30, da un dibattito sul tema del lavoro con i rappresentanti della Cgil: Attilio Fasulo, segretario generale di Novara e Vco; Stella Cepile, segretaria Filcams, e Aldo Sebastiani, segretario Fisac.