Borgomanero, al “Tour Dem” si è parlato di sanità. Rossi: «Asl Novara la più penalizzata»

I consiglieri del Gruppo del Partito Democratico a Palazzo Lascaris hanno proseguito il ciclo di incontri nelle province del Piemonte per riferire sulla propria attività. La serata di Borgomanero è stata l’occasione per dialogare con la candidata sindaca, Nicoletta Bellone

Il “Tour Dem” dei consiglieri regionali del Partito Democratico ha fatto tappa anche a Borgomanero. Dopo gli appuntamenti di Alessandria, Asti e Chivasso, i consiglieri del Gruppo del Partito Democratico a Palazzo Lascaris hanno proseguito il ciclo di incontri nelle province del Piemonte per riferire sulla propria attività.

Oltre ad approfondire i temi della sanità, dei tagli per il sostegno ai più fragili, dell’assenza di programmazione in ogni settore, a partire dai fondi del PNRR, la serata di Borgomanero è stata l’occasione per raccogliere stimoli e proposte dal territorio e dialogare con la candidata sindaca, Nicoletta Bellone. 

Alla serata erano presenti i consiglierie regionali Domenico Rossi, Raffaele Gallo (capogruppo), Daniele Valle (vicepresidente consiglio regionale), Alberto Avetta (consigliere regionale), l’onorevole Franca Biondelli, il consigliere comunale Hassan Pagano e il segretario provinciale Rossano Pirovano.

L’intervento di Rossi, che è anche vice presidente della commissione Sanità in Regione, si è concentrato sul tema della ripartizione della quota Capitalia tra le Asl piemontesi. «“Se guardiamo alla spesa pro-capite per ogni cittadino residente, l’Asl di Novara risulta la più penalizzata tra quelle piemontesi insieme a quella di Cuneo2: dati alla mano  la quota per ogni cittadino della nostra provincia è di circa 181 euro sotto la quota capitaria regionale regionale. Nel 2021 a ciascun novarese sono stati destinati 1.573 euro contro quota regionale di 1.752 euro pro-capite” ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Sanità, durante il TOUR DEM che si è svolto a Borgomanero giovedì 26 maggio. Questo implica mancate risorse per circa 62 milioni di euro non trasferiti alla nostra ASL solo nel 2021, che si traducono in meno servizi sanitari per i nostri cittadini».

«Una tendenza storica che la giunta Chiamparino aveva invertito, riducendo il GAP e che invece Cirio ha peggiorato come dimostrano i dati ha proseguito Rossi -. Se tra il 2014 e il 2019, infatti, siamo passati da -61 milioni a -51 milioni destinati al novarese, il trend si è nuovamente invertito durante il governo di centro-destra passando da -51 milioni a -62 in soli tre anni. Questo perché durante la precedente legislatura avevamo immaginato un meccanismo che andava a coprire i disavanzi delle aziende in perdita non in maniera totale, così da creare un “tesoretto” da usare come compensazione verso i più virtuosi, ma penalizzati, come l’asl di Novara. Sistema, però, abbandonato dall’attuale giunta».

“Tornerò a chiedere con forza che le cose cambino nella direzione di un sistema più giusto passando per l’approvazione della mozione  ‘Superamento del criterio della spesa storica nella ripartizione del Fondo Sanitario Regionale’ – ha aggiunto il consigliere precisando che il criterio prevalente usato per la distribuzione delle risorse, infatti, è quello della spesa storica e questo genera iniquità e inefficienza. E’ necessario intervenire non per arrivare a una ripartizione aritmetica di quota capitaria “secca”, ma fondata sui bisogni di salute reali e con un meccanismo che premi i virtuosi, e non il contrario, come accade ora: l’obiettivo è una quota capitaria “pesata”. Occorre tenere in considerazione diversi fattori quali, ad esempio, estensione del territorio, la presenza di zone disagiate, esigenze sanitarie particolari, età media della popolazione, presenza di progetti innovativi meritevoli di investimento».  

«Su questo tema – ha concluso – mi auguro ci sia convergenza trasversale. Alla giunta chiedo di commissionare uno studio che elabori un sistema di criteri oggettivi per la ripartizione, di anticipare meccanismi di riequilibrio nei confronti delle aziende virtuose e di programmare  una conversione graduale del meccanismo che richiederà certamente diversi anni».

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Borgomanero, al “Tour Dem” si è parlato di sanità. Rossi: «Asl Novara la più penalizzata»

I consiglieri del Gruppo del Partito Democratico a Palazzo Lascaris hanno proseguito il ciclo di incontri nelle province del Piemonte per riferire sulla propria attività. La serata di Borgomanero è stata l’occasione per dialogare con la candidata sindaca, Nicoletta Bellone

Il "Tour Dem" dei consiglieri regionali del Partito Democratico ha fatto tappa anche a Borgomanero. Dopo gli appuntamenti di Alessandria, Asti e Chivasso, i consiglieri del Gruppo del Partito Democratico a Palazzo Lascaris hanno proseguito il ciclo di incontri nelle province del Piemonte per riferire sulla propria attività.

Oltre ad approfondire i temi della sanità, dei tagli per il sostegno ai più fragili, dell’assenza di programmazione in ogni settore, a partire dai fondi del PNRR, la serata di Borgomanero è stata l’occasione per raccogliere stimoli e proposte dal territorio e dialogare con la candidata sindaca, Nicoletta Bellone. 

Alla serata erano presenti i consiglierie regionali Domenico Rossi, Raffaele Gallo (capogruppo), Daniele Valle (vicepresidente consiglio regionale), Alberto Avetta (consigliere regionale), l'onorevole Franca Biondelli, il consigliere comunale Hassan Pagano e il segretario provinciale Rossano Pirovano.

L'intervento di Rossi, che è anche vice presidente della commissione Sanità in Regione, si è concentrato sul tema della ripartizione della quota Capitalia tra le Asl piemontesi. «“Se guardiamo alla spesa pro-capite per ogni cittadino residente, l’Asl di Novara risulta la più penalizzata tra quelle piemontesi insieme a quella di Cuneo2: dati alla mano  la quota per ogni cittadino della nostra provincia è di circa 181 euro sotto la quota capitaria regionale regionale. Nel 2021 a ciascun novarese sono stati destinati 1.573 euro contro quota regionale di 1.752 euro pro-capite” ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Sanità, durante il TOUR DEM che si è svolto a Borgomanero giovedì 26 maggio. Questo implica mancate risorse per circa 62 milioni di euro non trasferiti alla nostra ASL solo nel 2021, che si traducono in meno servizi sanitari per i nostri cittadini».

«Una tendenza storica che la giunta Chiamparino aveva invertito, riducendo il GAP e che invece Cirio ha peggiorato come dimostrano i dati ha proseguito Rossi -. Se tra il 2014 e il 2019, infatti, siamo passati da -61 milioni a -51 milioni destinati al novarese, il trend si è nuovamente invertito durante il governo di centro-destra passando da -51 milioni a -62 in soli tre anni. Questo perché durante la precedente legislatura avevamo immaginato un meccanismo che andava a coprire i disavanzi delle aziende in perdita non in maniera totale, così da creare un “tesoretto” da usare come compensazione verso i più virtuosi, ma penalizzati, come l’asl di Novara. Sistema, però, abbandonato dall’attuale giunta».

“Tornerò a chiedere con forza che le cose cambino nella direzione di un sistema più giusto passando per l’approvazione della mozione  ‘Superamento del criterio della spesa storica nella ripartizione del Fondo Sanitario Regionale’ - ha aggiunto il consigliere precisando che il criterio prevalente usato per la distribuzione delle risorse, infatti, è quello della spesa storica e questo genera iniquità e inefficienza. E’ necessario intervenire non per arrivare a una ripartizione aritmetica di quota capitaria “secca”, ma fondata sui bisogni di salute reali e con un meccanismo che premi i virtuosi, e non il contrario, come accade ora: l’obiettivo è una quota capitaria “pesata”. Occorre tenere in considerazione diversi fattori quali, ad esempio, estensione del territorio, la presenza di zone disagiate, esigenze sanitarie particolari, età media della popolazione, presenza di progetti innovativi meritevoli di investimento».  

«Su questo tema - ha concluso - mi auguro ci sia convergenza trasversale. Alla giunta chiedo di commissionare uno studio che elabori un sistema di criteri oggettivi per la ripartizione, di anticipare meccanismi di riequilibrio nei confronti delle aziende virtuose e di programmare  una conversione graduale del meccanismo che richiederà certamente diversi anni».

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