Teatro Coccia nel mirino: la Fondazione licenzia la responsabile amministrativa

La conferma è arrivata dal sindaco durante la commissione. La Fondazione proseguirà l'attività con proprie risorse e un soggetto esterno come supporto. Intanto la minoranza torna a reclamare la registrazione del nuovo statuto

Silvana Sateriale, responsabile amministrativa del Teatro Coccia, prima sospesa e poi, recentemente, per «contestazioni di tipo disciplinare», addirittura licenziata senza troppi complimenti, non sarà sostituita. Lo ha spiegato ieri mattina, 9 giugno, il sindaco Alessandro Canelli intervenendo a Palazzo Cabrino durante i lavori della IV Commissione.

Sollecitato dai rappresenti della minoranza sul perché della pubblicazione di un avviso riguardante la ricerca di una nuova figura amministrativa e come la Fondazione intenda sopperire alla temporanea mancanza di questa governance, il primo cittadino (che mantiene anche la delega alla Cultura) ha spiegato che dopo una prima fase esplorativa per verificare l’esistenza di una simile figura su siti specializzati, il teatro si è «organizzato attraverso l’acquisizione di un sofware gestionale e con risorse interne ha iniziato a gestire l’amministrazione ripartendo gran parte dei compiti in capo alla precedente responsabile».

Nel frattempo, ha proseguito Canelli, è maturata l’idea di proseguire questo percorso, limitando a «esternalizzare una parte delle attività gestionali per affidarle a un soggetto specializzato che ha già ricoperto un incarico simile in altri teatri di tradizione. Con questa figura, una sorta di “commercialista teatrale” ma solamente di supporto, si potrebbe arrivare a un risparmio annuo di circa 50 mila euro».

Tutto bene? No, perché le minoranze sono nuovamente tornate a chiedere lumi circa la registrazione del nuovo statuto della fondazione, vicenda che si sta ormai trascinando da anni. Ancora Canelli: «Questo ulteriore ritardo è dovuto a motivi di carattere giuridico e finanziari che stiamo risolvendo».

In ogni caso per il sindaco il teatro si è ripreso dopo la fase della pandemia: «E’ cresciuta la bigliettazione e il risultato recentemente ottenuto da Tosca (due esauriti su tre rappresentazioni dell’opera di Puccini, ndr) lo abbiamo visto tutti. Il botteghino è ripartito perché in città c’é stato maggiore gradimento. Del resto ho chiesto io stesso meno contemporaneità e un recupero della tradizione». Quest’ultima affermazione, cioè con il sindaco che è intervenuto in prima persona a “dettare la linea programmatica” del teatro, è suonata come un “richiamo all’ordine”, una vera e propria “bacchettata” in pubblico nei confronti della direttrice Corinne Baroni, con la quale i rapporti si sarebbero incrinati da tempo.

Il prossimo 17 giugno, inoltre, si aprirà il processo in tribunale sia per Silvana Sateriale che Renata Rapetti, exi direttrice del Cocci: entrambe, rinviate a giudizio, sono accusate di peculato per aver dirottato 29 mila euro dal teatro novarese a una società esterna per alcuni prestazioni al Maggiore di Verbania.

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La conferma è arrivata dal sindaco durante la commissione. La Fondazione proseguirà l’attività con proprie risorse e un soggetto esterno come supporto. Intanto la minoranza torna a reclamare la registrazione del nuovo statuto

Silvana Sateriale, responsabile amministrativa del Teatro Coccia, prima sospesa e poi, recentemente, per «contestazioni di tipo disciplinare», addirittura licenziata senza troppi complimenti, non sarà sostituita. Lo ha spiegato ieri mattina, 9 giugno, il sindaco Alessandro Canelli intervenendo a Palazzo Cabrino durante i lavori della IV Commissione.

Sollecitato dai rappresenti della minoranza sul perché della pubblicazione di un avviso riguardante la ricerca di una nuova figura amministrativa e come la Fondazione intenda sopperire alla temporanea mancanza di questa governance, il primo cittadino (che mantiene anche la delega alla Cultura) ha spiegato che dopo una prima fase esplorativa per verificare l'esistenza di una simile figura su siti specializzati, il teatro si è «organizzato attraverso l'acquisizione di un sofware gestionale e con risorse interne ha iniziato a gestire l'amministrazione ripartendo gran parte dei compiti in capo alla precedente responsabile».

Nel frattempo, ha proseguito Canelli, è maturata l'idea di proseguire questo percorso, limitando a «esternalizzare una parte delle attività gestionali per affidarle a un soggetto specializzato che ha già ricoperto un incarico simile in altri teatri di tradizione. Con questa figura, una sorta di “commercialista teatrale” ma solamente di supporto, si potrebbe arrivare a un risparmio annuo di circa 50 mila euro».

Tutto bene? No, perché le minoranze sono nuovamente tornate a chiedere lumi circa la registrazione del nuovo statuto della fondazione, vicenda che si sta ormai trascinando da anni. Ancora Canelli: «Questo ulteriore ritardo è dovuto a motivi di carattere giuridico e finanziari che stiamo risolvendo».

In ogni caso per il sindaco il teatro si è ripreso dopo la fase della pandemia: «E' cresciuta la bigliettazione e il risultato recentemente ottenuto da Tosca (due esauriti su tre rappresentazioni dell'opera di Puccini, ndr) lo abbiamo visto tutti. Il botteghino è ripartito perché in città c'é stato maggiore gradimento. Del resto ho chiesto io stesso meno contemporaneità e un recupero della tradizione». Quest'ultima affermazione, cioè con il sindaco che è intervenuto in prima persona a “dettare la linea programmatica” del teatro, è suonata come un "richiamo all'ordine", una vera e propria “bacchettata” in pubblico nei confronti della direttrice Corinne Baroni, con la quale i rapporti si sarebbero incrinati da tempo.

Il prossimo 17 giugno, inoltre, si aprirà il processo in tribunale sia per Silvana Sateriale che Renata Rapetti, exi direttrice del Cocci: entrambe, rinviate a giudizio, sono accusate di peculato per aver dirottato 29 mila euro dal teatro novarese a una società esterna per alcuni prestazioni al Maggiore di Verbania.

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