La comunità ucraina celebra la Festa dell’indipendenza: «Non c’è pace senza libertà»

La cerimonia si è svolta oggi pomeriggio tra piazza della chiesa della Madonna del Carmine e piazza Duomo

Canzoni, poesie e preghiere tradizionali hanno animato oggi pomeriggio, 24 agosto, la Festa dell’indipendenza ucraina che è stata celebrata tra piazza della chiesa della Madonna del Carmine e piazza Duomo. Circa un centinaio di persone della folta comunità ucraina di Novara, la più grande di tutto il Piemonte, si è ritrovato insieme a sei mesi esatti dall’invasione da parte della Russia.

Il presidente della Provincia, Federico Binatti, intervenuto alla cerimonia, ha ringraziato padre Yuriy Ivanyuta, referente della comunità, e Paolo Cortese, comandante della Polizia locale e che in questi mesi di è occupato dell’accoglienza. «Siamo vicini a questo popolo vittima di un’aggressione – ha detto Binatti -. Per noi è chiaro chi è il perseguitato e chi l’invasore. Dopo sei mesi dallo scoppio della guerra, noi continuiamo a essere al vostro fianco e a dare aiuto alle famiglie che sono qui».

Cortese ha invece ringraziato «le associazioni del territorio che ci hanno dato una mano e tutti i privati cittadini che in questi mesi hanno ospitato i profughi. Questa è un’esperienza che mi ha arricchito e sono convinto che l’Ucraina continuerà a essere una nazione indipendente».

Alla cerimonia hanno partecipato anche il referente della scuola di lingua della Comunità di Sant’Egidio, Gianfranco Giromini e il funzionario socio educativo Pier Giacomo Baroni. In collegamento telefonico il console onorario ucraino, Dario Arrigotti, ha ricordato che «gli sfollati sono circa 3 milioni: una metà sono stati ospitati in zone dell’Ucraina che non sono stati colpite dalla guerra, l’altra metà dai Paesi dell’Unione Europea. Il Piemonte ha fatto la sua parte e spero che tutti i profughi abbiano trovato rifugio e accoglienza così come spero che chi lo desidera possa tornare in patria. Tutti vogliamo la pace che però non può esserci senza libertà, giustizia e indipendenza».

Al termine della celebrazione, la comunità ucraina si è recata in corteo in piazza Duomo dove ha stesso una lunga bandiera nazionale.

Lunedì 29, invece, un pullman con 53 profughi partirà dall’autostazione con direzione Leopoli. È il secondo di questo mese di agosto: altre 50 persone avevano fatto ritorno in madrepatria lo scorso 11 agosto.

afaf

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

La comunità ucraina celebra la Festa dell’indipendenza: «Non c’è pace senza libertà»

La cerimonia si è svolta oggi pomeriggio tra piazza della chiesa della Madonna del Carmine e piazza Duomo

Canzoni, poesie e preghiere tradizionali hanno animato oggi pomeriggio, 24 agosto, la Festa dell’indipendenza ucraina che è stata celebrata tra piazza della chiesa della Madonna del Carmine e piazza Duomo. Circa un centinaio di persone della folta comunità ucraina di Novara, la più grande di tutto il Piemonte, si è ritrovato insieme a sei mesi esatti dall’invasione da parte della Russia.

Il presidente della Provincia, Federico Binatti, intervenuto alla cerimonia, ha ringraziato padre Yuriy Ivanyuta, referente della comunità, e Paolo Cortese, comandante della Polizia locale e che in questi mesi di è occupato dell’accoglienza. «Siamo vicini a questo popolo vittima di un’aggressione – ha detto Binatti -. Per noi è chiaro chi è il perseguitato e chi l’invasore. Dopo sei mesi dallo scoppio della guerra, noi continuiamo a essere al vostro fianco e a dare aiuto alle famiglie che sono qui».

Cortese ha invece ringraziato «le associazioni del territorio che ci hanno dato una mano e tutti i privati cittadini che in questi mesi hanno ospitato i profughi. Questa è un’esperienza che mi ha arricchito e sono convinto che l’Ucraina continuerà a essere una nazione indipendente».

Alla cerimonia hanno partecipato anche il referente della scuola di lingua della Comunità di Sant’Egidio, Gianfranco Giromini e il funzionario socio educativo Pier Giacomo Baroni. In collegamento telefonico il console onorario ucraino, Dario Arrigotti, ha ricordato che «gli sfollati sono circa 3 milioni: una metà sono stati ospitati in zone dell’Ucraina che non sono stati colpite dalla guerra, l’altra metà dai Paesi dell’Unione Europea. Il Piemonte ha fatto la sua parte e spero che tutti i profughi abbiano trovato rifugio e accoglienza così come spero che chi lo desidera possa tornare in patria. Tutti vogliamo la pace che però non può esserci senza libertà, giustizia e indipendenza».

Al termine della celebrazione, la comunità ucraina si è recata in corteo in piazza Duomo dove ha stesso una lunga bandiera nazionale.

Lunedì 29, invece, un pullman con 53 profughi partirà dall’autostazione con direzione Leopoli. È il secondo di questo mese di agosto: altre 50 persone avevano fatto ritorno in madrepatria lo scorso 11 agosto.

afaf

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore