«Siamo disperati per i continui danni provocati e preoccupati per la nostra sicurezza. Nelle nostre zone si aggira un gruppo di 25-30 cinghiali e nessuno agisce. Abbiamo chiesto l’intervento degli organi competenti, ma non c’è stato nessun abbattimento». Questo lo sfogo dell’imprenditore agricolo Roberto Terrini che fotografa la situazione sempre più complessa nel comune di Maggiora, in provincia di Novara, con l’aumento, in maniera spropositata, dei cinghiali.
«Gli esemplari stanno occupando sia le zone di caccia libera (di competenza di Atc) sia quelle di ripopolamento cattura (in gestione all’Amministrazione provinciale). “Ad inizio mese abbiamo richiesto l’intervento dei tutor – ha proseguito Terrini – ma non è stato effettuato nessun abbattimento, mentre successivamente, nonostante le diverse sollecitazioni per l’espandersi della problematica, non è stata data disponibilità di azione. I nostri prati vengono devastati senza che nessuno faccia qualcosa e, come ben sappiamo, questi animali sono un pericolo anche sulle strade: pochi giorni fa hanno provocato un incidente vicino al Castello Conti, fortunatamente senza gravi conseguenze per la conducente. Vogliamo che questa piaga venga risolta, ma sembra che non ci sia la volontà da parte delle istituzioni».
«La Regione ha messo in condizione la Provincia e Atc per procedere con il processo di depopolamento dei cinghiali ma il risultato delle misure straordinarie lascia molto a desiderare – hanno commentato il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Francesca Toscani – Bisogna prendere provvedimenti adeguati e sembra che in questo momento gli organi competenti non ne siano in grado. Nella zona di Maggiora e dei comuni limitrofi ci sono molte aziende zootecniche che hanno bisogno del foraggio da poter garantire agli animali per l’inverno: con la devastazione dei prati questo rischia di essere compromesso. E poi, cosa ancora più importante, se mai si riscontrasse la presenza di casi di Peste Suina Africana anche nei nostri territori, i danni per l’economia zootecnica sarebbero incalcolabili. In quel caso pagheranno Provincia e Atc? Per questo serve un’azione puntuale e significativa per tamponare il problema».