Ponte del Terdoppio a senso unico alternato: sospesa la chiusura del cavalcavia di Porta Milano

Da oggi chiuso anche il passaggio a livello di via Marconi. Critiche dal gruppo consigliare del Pd. Nel frattempo individuata la causa della perdita d'acqua nel sottopassaggio di corso Risorgimento

Da qualche giorno sul ponte del Terdoppio di corso Trieste, da mesi osservato speciale, è stato istituito il senso unico alternato. E il cavalcavia di Porta Milano avrebbe dovuto essere oggetto di altri lavori di manutenzione per una durata totale di sei mesi. Inoltre da oggi, 2 settembre, il passaggio a livello di via Marconi resterà completamente chiuso al traffico almeno fino al 7 ottimo in seguito a lavori urgenti sui binari eseguiti da Rfi.

Una vera e propria grana per il Comune che ha dovuto fare i conti con la chiusura contemporanea di tre fra gli snodi viabilistici principali della città, al rientro dalle ferie estive e con l’imminente inizio dell’anno scolastico. «Un periodo non propriamente fortunato – ammette l’assessore ai Lavori Pubblici, Rocco Zoccali – ma non vorrei che i novaresi avessero l’idea di una città che sta cadendo a pezzi: non è così. Purtroppo si è verificata una concomitanza di eventi avversi che stiamo cercando di risolvere nel migliore modo possibile. Da almeno trent’anni non si fanno più manutenzioni e questo è il risultato».

A partire da Porta Milano: «Con il ponte del Terdoppio a senso unico alternato, non potevamo permetterci di chiudere contemporaneamente i due principali accessi di Sant’Agabio – prosegue l’assessore -. Abbiamo così deciso di sospendere per il momento i lavori sul cavalcavia – non era ancora stato firmato il contratto con la ditta appaltatrice – e rimandarli dopo aver fatto una valutazione di impatto sulla viabilità. Questo rinvio non avrà alcuna conseguenza sulla sicurezza della struttura in quanto si tratta di normali lavori di manutenzione».

Ora il vero problema nella zona est è il ponte di corso Trieste: «Dopo il crollo del ponte Morandi, gli enti hanno l’obbligo di verificare periodicamente lo stato di salute di ponti e sovrappassi – spiega Zoccali -. I primi report dicono che dei nove analizzati sul territorio comunale, tre sono ad alto rischio: il Terdoppio, l’Agogna su via Biandrate e un altro poco trafficato su una strada di campagna di proprietà di Est Sesia».

La necessità di istituire il senso unico alternato sul Terdoppio è stata dettata dai tecnici: « Si è verificato un ulteriore abbassamento della arcate laterali, così come delle passerelle che sono in condizioni disastrose continua -. I mezzi possono transitare su un’unica corsia, dunque al centro della carreggiata. Entro il 15 ottobre avremo i report definitivi in modo da capire come intervenire: non escludo che se i lavori di ristrutturazione fossero troppo onerosi, si deciderà di abbattere il ponte per costruirne uno nuovo». Ad alto rischio anche il ponte sul torrente Agogna dove da maggio è vietato il transito ai mezzi con carico superiore a 3,5 tonnellate: «Siamo in attesa dei risultati sull’analisi dei materiali; a quel punto sapremo quanto sono danneggiate le arcate e come procedere. Anche in questo caso si tratta di lavoro urgenti» specifica Zoccali.

La chiusura del passaggio a livello di via Marconi, imposta da Rfi, rappresenta invece per l’assessore l’occasione per ripensare il modello di attraversamento della città: «Novara era una piccolo centro, ora si sta espandendo, non possiamo pensare di andare avanti con la viabilità degli anni 80. È necessario fare una valutazione a 360 gradi. Per questo motivo stiamo organizzando, per fine ottobre, un convegno al quale interverranno tecnici e professori universitari in grado esporre nuove idee e progetti per il futuro».

Nel frattempo è stata individuata la causa della perdita d’acqua segnalata una settimana fa nel sottopassaggio di corso Risorgimento. «Dopo giorni di verifiche da parte di Acqua Novara Vco, Est Sesia e infine dei tecnici di Rfi, che ringrazio per la disponibilità, si è capito che si trattava di acqua di falda, non potabile, fuoriuscita da uno dei buchi effettuati durante i carotaggi periodici di verifica per la tenuta della struttura – conclude l’assessore -. Attraverso un sistema di compressione idraulica, oggi si dovrebbe risolvere il problema, ma sarà necessario trovare una soluzione a lungo termine. Il sottopasso rimane comunque percorribile e in sicurezza».

Una critica alla situazione dei lavori in città è arrivata dal gruppo consiliare del Partito Democratico: «Il 12 settembre, quando inizieranno le scuole e le attività economiche saranno ormai a pieno regime, entrare e uscire da Novara sarà un’odissea – dicono i consiglieri -. Canelli e il suo assessore ai lavori pubblici non riescono proprio a programmare gli interventi. Per oltre due mesi, non si è visto un cantiere stradale tranne quelli brevi e di ordinaria amministrazione per l’asfaltatura. Le ricadute di questa evidente incapacità saranno tutte sulle spalle non solo dei novaresi, ma anche di coloro i quali si recano in città per lavorare e studiare. Per più di 60 giorni Novara è stata praticamente deserta e non si è mossa foglia. Ora che siamo tutti rientrati, resteremo bloccati nel traffico per colpa di Canelli. Così, mentre saremo in coda, avremo modo di apprezzare il suo buongoverno».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Da oggi chiuso anche il passaggio a livello di via Marconi. Critiche dal gruppo consigliare del Pd. Nel frattempo individuata la causa della perdita d’acqua nel sottopassaggio di corso Risorgimento

Da qualche giorno sul ponte del Terdoppio di corso Trieste, da mesi osservato speciale, è stato istituito il senso unico alternato. E il cavalcavia di Porta Milano avrebbe dovuto essere oggetto di altri lavori di manutenzione per una durata totale di sei mesi. Inoltre da oggi, 2 settembre, il passaggio a livello di via Marconi resterà completamente chiuso al traffico almeno fino al 7 ottimo in seguito a lavori urgenti sui binari eseguiti da Rfi.

Una vera e propria grana per il Comune che ha dovuto fare i conti con la chiusura contemporanea di tre fra gli snodi viabilistici principali della città, al rientro dalle ferie estive e con l’imminente inizio dell’anno scolastico. «Un periodo non propriamente fortunato – ammette l’assessore ai Lavori Pubblici, Rocco Zoccali – ma non vorrei che i novaresi avessero l’idea di una città che sta cadendo a pezzi: non è così. Purtroppo si è verificata una concomitanza di eventi avversi che stiamo cercando di risolvere nel migliore modo possibile. Da almeno trent’anni non si fanno più manutenzioni e questo è il risultato».

A partire da Porta Milano: «Con il ponte del Terdoppio a senso unico alternato, non potevamo permetterci di chiudere contemporaneamente i due principali accessi di Sant’Agabio – prosegue l’assessore -. Abbiamo così deciso di sospendere per il momento i lavori sul cavalcavia – non era ancora stato firmato il contratto con la ditta appaltatrice – e rimandarli dopo aver fatto una valutazione di impatto sulla viabilità. Questo rinvio non avrà alcuna conseguenza sulla sicurezza della struttura in quanto si tratta di normali lavori di manutenzione».

Ora il vero problema nella zona est è il ponte di corso Trieste: «Dopo il crollo del ponte Morandi, gli enti hanno l’obbligo di verificare periodicamente lo stato di salute di ponti e sovrappassi – spiega Zoccali -. I primi report dicono che dei nove analizzati sul territorio comunale, tre sono ad alto rischio: il Terdoppio, l’Agogna su via Biandrate e un altro poco trafficato su una strada di campagna di proprietà di Est Sesia».

La necessità di istituire il senso unico alternato sul Terdoppio è stata dettata dai tecnici: « Si è verificato un ulteriore abbassamento della arcate laterali, così come delle passerelle che sono in condizioni disastrose continua -. I mezzi possono transitare su un’unica corsia, dunque al centro della carreggiata. Entro il 15 ottobre avremo i report definitivi in modo da capire come intervenire: non escludo che se i lavori di ristrutturazione fossero troppo onerosi, si deciderà di abbattere il ponte per costruirne uno nuovo». Ad alto rischio anche il ponte sul torrente Agogna dove da maggio è vietato il transito ai mezzi con carico superiore a 3,5 tonnellate: «Siamo in attesa dei risultati sull’analisi dei materiali; a quel punto sapremo quanto sono danneggiate le arcate e come procedere. Anche in questo caso si tratta di lavoro urgenti» specifica Zoccali.

La chiusura del passaggio a livello di via Marconi, imposta da Rfi, rappresenta invece per l’assessore l’occasione per ripensare il modello di attraversamento della città: «Novara era una piccolo centro, ora si sta espandendo, non possiamo pensare di andare avanti con la viabilità degli anni 80. È necessario fare una valutazione a 360 gradi. Per questo motivo stiamo organizzando, per fine ottobre, un convegno al quale interverranno tecnici e professori universitari in grado esporre nuove idee e progetti per il futuro».

Nel frattempo è stata individuata la causa della perdita d’acqua segnalata una settimana fa nel sottopassaggio di corso Risorgimento. «Dopo giorni di verifiche da parte di Acqua Novara Vco, Est Sesia e infine dei tecnici di Rfi, che ringrazio per la disponibilità, si è capito che si trattava di acqua di falda, non potabile, fuoriuscita da uno dei buchi effettuati durante i carotaggi periodici di verifica per la tenuta della struttura - conclude l'assessore -. Attraverso un sistema di compressione idraulica, oggi si dovrebbe risolvere il problema, ma sarà necessario trovare una soluzione a lungo termine. Il sottopasso rimane comunque percorribile e in sicurezza».

Una critica alla situazione dei lavori in città è arrivata dal gruppo consiliare del Partito Democratico: «Il 12 settembre, quando inizieranno le scuole e le attività economiche saranno ormai a pieno regime, entrare e uscire da Novara sarà un’odissea - dicono i consiglieri -. Canelli e il suo assessore ai lavori pubblici non riescono proprio a programmare gli interventi. Per oltre due mesi, non si è visto un cantiere stradale tranne quelli brevi e di ordinaria amministrazione per l'asfaltatura. Le ricadute di questa evidente incapacità saranno tutte sulle spalle non solo dei novaresi, ma anche di coloro i quali si recano in città per lavorare e studiare. Per più di 60 giorni Novara è stata praticamente deserta e non si è mossa foglia. Ora che siamo tutti rientrati, resteremo bloccati nel traffico per colpa di Canelli. Così, mentre saremo in coda, avremo modo di apprezzare il suo buongoverno».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore