NovarArchitettura ha preso il via. Il festival è tra le vie del centro storico

Piazza Matteotti, Casa Bossi e la chiesa di San Giovanni Battista Decollato hanno ospitato gli eventi del fine settimana. Appuntamenti fino al 2 ottobre

Grande successo e partecipazione per l’inaugurazione e il primo weekend di appuntamenti per la quinta edizione di NovarArchitettura tra piazza Matteotti, Casa Bossi e la Chiesa di San Giovanni Battista Decollato ad fontes.

Alla presenza del questore di Novara Alessandra Faranda Cordella, di Rosa Maria Monfrinoli, consigliere in rappresentanza della Provincia, del consigliere regionale Federico Perugini, del sindaco Alessandro Canelli e di Valter Mattiuz, assessore comunale allo Sviluppo del territorio e all’Urbanistica, Lucia Ferraris, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC delle provincie di Novara e VCO, ha così esordito: «Ancora grazie a chi ha reso possibile la quinta edizione della rassegna, dai colleghi dell’Ordine agli sponsor che ci sostengono, realtà produttive del territorio che andrebbero valorizzate. Il festival è pronto a invadere la città, a partire dalle vie del centro. Sotto i portici, da piazza delle Erbe a piazza Duomo le colonne sono pronte a raccontare le storie di tanti progetti, frutto di una call estesa ai professionisti di tutta Italia intorno al rapporto con la città e la nuova dimensione post-pandemica».

Dopo il taglio del nastro nell’iconica casetta collocata tra Palazzo Cabrino e Palazzo Natta, i partecipanti – guidati dai membri della Commissione Cultura dell’Ordine – hanno dato vita alla “passeggiata d’architettura” andando alla scoperta di tanti progetti, realizzati anche nella nostra città e nelle immediate vicinanze, per poi concludere la serata presso il quadriportico della Canonica, vero gioiello architettonico con stratificazioni millenarie nel cuore della città. Come ha sottolineato il sindaco Canelli, «attraverso un ricco programma di incontri ed eventi il festival approfondisce numerosi temi tra cui quelli legati a progettualità e investimenti. Oggi ci sono tante risorse da spendere ma bisogna saperle usare bene al fine di incidere in modo efficace sulla città. La collaborazione tra Comune e Ordine degli Architetti è importante perché vuole incidere sullo sviluppo e sulla crescita urbanistica di Novara: deve essere rafforzata alla luce dei progetti di riqualificazione che interessano alcuni edifici come Casa Bossi. Il Comitato d’Amore ha svolto una funzione fondamentale nella custodia e nella valorizzazione di un patrimonio che non dobbiamo perdere e grazie all’aiuto dell’Ordine questo patrimonio potrà diventare un centro studi sull’architetto Alessandro Antonelli».

E Casa Bossi è stata protagonista della giornata di sabato 17 settembre, con l’inaugurazione della mostra “Fotografia ed architettura. Tre stili per raccontare il paesaggio”, a cura dei fotografi Marco Introini e Claudio Argentiero, anche presidente AFI. Significativa la partecipazione sia al workshop per la progettazione e costruzione partecipata dell’area verde dello Spazio Agorà Donatello di piazza Donatello, inaugurato sempre sabato con evento finale in programma per il 24 settembre, sia al trekking urbano alla riscoperta dell’allea e del verde del centro città del 18 settembre. Evento clou della giornata di domenica è stata l’inaugurazione della mostra fotografica “Le città minime” di Matteo Mezzadri, artista di fama internazionale, attualmente presente con un’installazione alla 59esima Biennale di Venezia presso il padiglione del Camerun. «Non possiamo che ringraziare la Confraternita di San Giovanni Battista Decollato per la collaborazione e il coraggio di aver accolto in questo bellissimo spazio barocco – ha dichiarato Lucia Ferraris – una mostra di arte contemporanea che mette al centro l’essenza della città, intesa come “città-metropoli” e l’abitare, luogo strategico dove abbiamo riscoperto, durante la pandemia, l’importanza della dimensione umana, con città silenziose ma abitazioni non sempre adeguate».

Per i prossimi appuntamenti della rassegna, il programma è consultabile qui: https://www.architettinovaravco.it/page/NovarArchitettura_2022_-Inaugurazione_4371

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Francesca Bergamaschi

Francesca Bergamaschi Nata a Novara nel 1978 laureata in Lettere Moderne presso l'Università del Piemonte Orientale, specializzata in Storia dell'Architettura Medievale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Ha poi conseguito un master in "Management per i Beni e le Attività Culturali" presso la Facoltà di Economia dell'Università del Piemonte Orientale. Autrice di monografie, articoli di carattere storico-artistico e progetti scientifici per esposizioni temporanee, affianca all'attività di guida turistica abilitata anche l'attività giornalistica. Docente di lettere nelle scuole superiori, dal 2013 è consigliere della Società Storica Novarese. nonchè membro del comitato di redazione del Bollettino Storico per la Provincia di Novara.

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Piazza Matteotti, Casa Bossi e la chiesa di San Giovanni Battista Decollato hanno ospitato gli eventi del fine settimana. Appuntamenti fino al 2 ottobre

Grande successo e partecipazione per l’inaugurazione e il primo weekend di appuntamenti per la quinta edizione di NovarArchitettura tra piazza Matteotti, Casa Bossi e la Chiesa di San Giovanni Battista Decollato ad fontes.

Alla presenza del questore di Novara Alessandra Faranda Cordella, di Rosa Maria Monfrinoli, consigliere in rappresentanza della Provincia, del consigliere regionale Federico Perugini, del sindaco Alessandro Canelli e di Valter Mattiuz, assessore comunale allo Sviluppo del territorio e all’Urbanistica, Lucia Ferraris, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC delle provincie di Novara e VCO, ha così esordito: «Ancora grazie a chi ha reso possibile la quinta edizione della rassegna, dai colleghi dell’Ordine agli sponsor che ci sostengono, realtà produttive del territorio che andrebbero valorizzate. Il festival è pronto a invadere la città, a partire dalle vie del centro. Sotto i portici, da piazza delle Erbe a piazza Duomo le colonne sono pronte a raccontare le storie di tanti progetti, frutto di una call estesa ai professionisti di tutta Italia intorno al rapporto con la città e la nuova dimensione post-pandemica».

Dopo il taglio del nastro nell’iconica casetta collocata tra Palazzo Cabrino e Palazzo Natta, i partecipanti - guidati dai membri della Commissione Cultura dell’Ordine - hanno dato vita alla “passeggiata d’architettura” andando alla scoperta di tanti progetti, realizzati anche nella nostra città e nelle immediate vicinanze, per poi concludere la serata presso il quadriportico della Canonica, vero gioiello architettonico con stratificazioni millenarie nel cuore della città. Come ha sottolineato il sindaco Canelli, «attraverso un ricco programma di incontri ed eventi il festival approfondisce numerosi temi tra cui quelli legati a progettualità e investimenti. Oggi ci sono tante risorse da spendere ma bisogna saperle usare bene al fine di incidere in modo efficace sulla città. La collaborazione tra Comune e Ordine degli Architetti è importante perché vuole incidere sullo sviluppo e sulla crescita urbanistica di Novara: deve essere rafforzata alla luce dei progetti di riqualificazione che interessano alcuni edifici come Casa Bossi. Il Comitato d’Amore ha svolto una funzione fondamentale nella custodia e nella valorizzazione di un patrimonio che non dobbiamo perdere e grazie all’aiuto dell’Ordine questo patrimonio potrà diventare un centro studi sull’architetto Alessandro Antonelli».

E Casa Bossi è stata protagonista della giornata di sabato 17 settembre, con l’inaugurazione della mostra “Fotografia ed architettura. Tre stili per raccontare il paesaggio”, a cura dei fotografi Marco Introini e Claudio Argentiero, anche presidente AFI. Significativa la partecipazione sia al workshop per la progettazione e costruzione partecipata dell’area verde dello Spazio Agorà Donatello di piazza Donatello, inaugurato sempre sabato con evento finale in programma per il 24 settembre, sia al trekking urbano alla riscoperta dell’allea e del verde del centro città del 18 settembre. Evento clou della giornata di domenica è stata l’inaugurazione della mostra fotografica “Le città minime” di Matteo Mezzadri, artista di fama internazionale, attualmente presente con un’installazione alla 59esima Biennale di Venezia presso il padiglione del Camerun. «Non possiamo che ringraziare la Confraternita di San Giovanni Battista Decollato per la collaborazione e il coraggio di aver accolto in questo bellissimo spazio barocco – ha dichiarato Lucia Ferraris – una mostra di arte contemporanea che mette al centro l’essenza della città, intesa come “città-metropoli” e l’abitare, luogo strategico dove abbiamo riscoperto, durante la pandemia, l’importanza della dimensione umana, con città silenziose ma abitazioni non sempre adeguate».

Per i prossimi appuntamenti della rassegna, il programma è consultabile qui: https://www.architettinovaravco.it/page/NovarArchitettura_2022_-Inaugurazione_4371

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Francesca Bergamaschi

Francesca Bergamaschi Nata a Novara nel 1978 laureata in Lettere Moderne presso l'Università del Piemonte Orientale, specializzata in Storia dell'Architettura Medievale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Ha poi conseguito un master in "Management per i Beni e le Attività Culturali" presso la Facoltà di Economia dell'Università del Piemonte Orientale. Autrice di monografie, articoli di carattere storico-artistico e progetti scientifici per esposizioni temporanee, affianca all'attività di guida turistica abilitata anche l'attività giornalistica. Docente di lettere nelle scuole superiori, dal 2013 è consigliere della Società Storica Novarese. nonchè membro del comitato di redazione del Bollettino Storico per la Provincia di Novara.