Mettere un tetto al prezzo del gas che sta facendo esplodere le bollette di famiglie e imprese, superare i limiti di produzione di energia solare con i tetti delle stalle pronti a diventare centri fotovoltaici al servizio del Paese e promuovere l’utilizzo dei fertilizzanti organici. E’ l’appello lanciato da Coldiretti e Filiera Italia nella lettera inviata ai parlamentari europei in riferimento all’annuncio della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen sulla possibilità di mettere un tetto massimo al prezzo del gas utilizzato per generare elettricità.
«La crisi ha provocato un aumento dei costi delle materie prime e del prezzo del gas, ormai fuori controllo, generando una situazione non più sostenibile per la quale gli agricoltori rischiano ancora una volta di essere le prime vittime – hanno denunciato Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale -. Per questo è necessario porre un tetto al prezzo del gas, non solamente a quello proveniente dalla Russia, che ormai rappresenta meno del 9% dell’approvvigionamento europeo, ma a tutto il gas in Europa. Si tratta infatti dell’unico strumento in grado di arrestare o quanto meno contenere i fenomeni speculativi responsabili di buona parte dell’innalzamento del prezzo e un pronunciamento in tal senso del Parlamento sarebbe fondamentale per consentire di superare gli egoismi di singoli Stati membri e passare ad un vero spirito di solidarietà europeo. E’ fondamentale anche incentivare l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti per stimolare la produzione di energia rinnovabile nelle aziende agricole, superando a livello europeo, il limite dell’autoconsumo come barriera agli investimenti agevolati, oltre a promuovere l’utilizzo dei fertilizzanti organici e, in particolare, del digestato facendo chiarezza sulla possibilità di utilizzo ed eliminando la soglia dei 170 chilogrammi di azoto per ettaro all’anno. Una misura necessaria a fronte di prezzi dei fertilizzanti andati alle stelle che mettono in ginocchio le imprese agricole in tutto il mondo».