Sottolineare l’impegno svolto finora e formalizzare l’esperienza e il lavoro di rete maturato negli anni sul Progetto per Tommaso che ha lo scopo di prevenire il fenomeno del bullismo e formare peer educators tra gli alunni delle scuole. È questa la finalità della sottoscrizione dell’accordo di collaborazione tra la Questura e l’Asl, una firma tra il questore Alessandra Faranda Cordella e il direttore generale dell’azienda sanitaria, Angelo Penna.
«Quello del bullismo è un fenomeno che tocca i ragazzi più fragili in un’età non facile – ha commentato il questore -. Noi proviamo ad accompagnarli in un percorso di prevenzione con personale appositamente formato che ha competenze specifiche. Questo progetto è un esempio di collaborazione tra istituzioni e associazioni. Qui a Novara ho trovato moltissima voglia di lavorare insieme e questo è un aspetto fondamentale per un territorio che vuole crescere in rete».
«Ogni ora impiegata in prevenzione è un’ora in meno utilizzata per affrontare il problema – ha aggiunto il direttore dell’Asl -. Negli ultimi due anni, con l’avvento della pandemia, abbiamo visto peggiorare il disagio giovanile, per questo motivo abbiamo investito sul personale attraverso l’assunzione di nuovi educatori, psicologi e psichiatri. Il nostro impegno è massimo, a purtroppo non riusciamo ad arrivare dappertutto, dunque la figura dei peer educators è fondamentale».
Nel corso di questi anni sono stati formati 1.460 Peer Educators, i quali a loro volta hanno raggiunto 15876 alunni del biennio delle scuole superiori e 3216 alunni delle scuole medie.
Le esperienze di peer education sono state raccontate da due alunne del liceo classico linguistico Carlo Alberto: «Molto spesso i ragazzi fanno fatica a confidarsi anche con noi, ma già dopo due incontri riusciamo a creare un legame di fiducia. Lo scopo è quello di formare un ambiente sicuro dove poter parlare che diventa un presidio all’interno della scuola».