Il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) è approdato ieri, 14 novembre in consiglio comunale con le 106 osservazioni proposte da associazioni e privati cittadini novaresi. Di queste, 23 sono state presentate congiuntamente da Fiab Amici della bici, Novara Green, Pro Natura e Circolo Legambiente Il Pioppo ma solo una, quella riguardante il prolungamento del sottopasso ciclopedonale di piazza Garibaldi, è stata accolta. Altre 5 sono state parzialmente prese in considerazioni, le restanti escluse.
«Apprezzando il recepimento di alcune integrazioni, dobbiamo ribadire in maniera costruttiva aspetti per noi molto rilevanti e non accolti nelle nostre osservazioni quali la riduzione della velocità nella rete stradale, gli interventi infrastrutturali indispensabili quali la ristrutturazione e adeguamento dei sottopassi ciclopedonali esistenti e il superamento delle barriere ferroviarie che obbligano pedoni e ciclisti a utilizzare i cavalcavia in pericolosa promiscuità con le auto – commenta l’architetto Giulio Rigotti, presidente di Fiab -. Non sono state accolte le proposte di dotare viale Roma e corso Torino di una rete ciclabile a servizio del commercio nonostante il rilievo abbia certificato un incremento di passaggi di biciclette del 57% in più ; neppure è stata posta attenzione alle relazioni ciclabili tra i quartieri Sacro Cuore e San Martino sull’asse Rosmini-Pellegrini come pure tra i quartieri Nord-Est, Nord-Ovest e Santa Rita sull’asse via Pernate, Oxilia, Marconi».
«Nel centro storico non è stata presa in considerazione la proposta di regolamentare il transito
ciclabile in doppio senso nei sensi unici – prosegue Rigotti -. Per quanto attiene alla stima degli investimenti del Biciplan, non è stato accolta la richiesta di allineare i valori agli effettivi costi in atto o a quelli già sostenuti dal Comune di Novara per opere analoghe, il che farebbe lievitare il costo di investimento a valori superiori al 30% di quello stimato nei Piani. E’ stato poi completamente disatteso l’obiettivo della graduale riduzione della sosta e dell’occupazione dello spazio stradale al fine di consentirne il miglioramento ambientale e il recupero per altre funzioni degli spazi portando come motivazione il contratto con Nord Ovest Parcheggi per la gestione di MUSA che invece è del tutto superabile. Inoltre non viene indicato il numero dei posti di parcheggio che dovrebbero essere soppressi per realizzare le corsie riservate ai bus rapidi Nord-Sud e BRT Est-Ovest».
«Il Piano infine non ha affrontato il tema dell’integrazione funzionale e tariffaria del trasporto ferroviario con quello urbano, tema che è recentemente emerso a seguito degli accadimenti sulla stabilità dei ponti stradali» conclude il presidente di Fiab.
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