“ C’era una volta la politica “ è l’autobiografia politica di Pier Ferdinando Casini, già Presidente della Camera dei Deputati, parlamentare di lunghissimo corso, in parlamento dagli anni ‘80 quando era il più giovane deputato, rieletto ancora nel 2022 ed oggi il Parlamentare con più legislature.
E poi Presidente della Commissione Esteri, della Commissione di indagine sul sistema bancario, fondatore del CCD, dell’Udc, eletto con la Dc e poi con Forza Italia e poi in un terzo polo da solo e poi con Monti e infine da due legislature eletto nel Pd come indipendente, è stato Presidente dell’ Interparlamentare, cioè il coordinatore di 60 Parlamenti in tutto il mondo e dell’Unione Mondiale Democristiana, l’Internazionale dei partiti Dc.
Nel libro scopri che Casini non è mai stato al Governo e questo anche per una sua precisa scelta: l’attività amministrativa non gli interessa e non lo appassiona quanto l’attività politica.
Non ha mai avuto precedenti penali o processi anche se tuttora ritene che, per il bene della politica, si debba tornare a forme di finanziamento pubblico dei partiti.
Ha cambiato un po’ di partiti ? Certamente ma nel libro ti dice che ha sempre stato coerente con alcune scelte di fondo: il legame con gli USA e l’Unione Europea, la centralità del Parlamento, il rifiuto dei partiti personali e presidenzialistici, una posizione centrista fuori dalla destra e dalla sinistra per cui non volle entrare nel Popolo della Libertà rompendo con Berlusconi e rischiando, andando da solo, di rimanere fuori dal Parlamento nel 2008 ma riuscendo a superare la barriera del 4% non fu così .
Soprattutto un filo rosso o meglio bianco guida la sequenza interminabile di incontri con i tanti protagonisti di cinquant’anni anni di vita pubblica ad altissimo livello.
È il rifiuto della cosiddetta “ antipolitica”: dallo stesso Berlusconi che stretto fra Casini e Fini condannava i politici professionisti che non avevano mai fatto un giorno di lavoro in vita loro fino all’ effimero successo del movimento 5 Stelle passando da Renzi che prima esordisce dichiarando di voler rottamare i dinosauri come Casini e finisce con il candidarlo alla Presidenza della Repubblica.
In mezzo l’ubriacatura per i tecnici come Dini, Monti, Draghi per i quali Casini ha il massimo rispetto ma nello stesso tempo ne descrive la rapida ascesa e uscita dalla scena politica e istituzionale.
Il titolo “ C’era una volta la politica” vorrebbe farci credere che Casini abbia nostalgia di una politica che non c’è più .
In realtà è un po’ fuorviante: per Casini la politica anche un po’ in affanno e acciaccata, in realtà per l’autore rimane un’ arte ed una professione necessaria ed insostituibile e senza alternative come si sente lo stesso Casini.