«Faremo il prima possibile, ma non chiedetemi oggi una data perchè si rischierebbe di non essere professionali». Così l’architetto Claudio Tambornino, rup del progetto del nuovo ospedale di Novara, si è espresso ieri – 7 febbraio – in commissione riferendosi alla pubblicazione del nuovo bando di gara. Una data che ancora non c’è ma, secondo quanto dichiarato in più occasioni nelle scorse settimane dal direttore generale, Gianfranco Zulian, potrebbe concretizzarsi tra questo mese di febbraio e il prossimo marzo.
Oltre a ribadire le cifre già note (un finanziamento da 419 milioni di euro di cui 189.519.300 euro dallo Stato, 9.974.700 dalla Regione e 219.640.000 euro dall’investitore privato) Tambornino ha spiegato che «il costo di costruzione sarà di 333 milioni di euro per una durata di 4 anni. È stato mantenuto invariato il canone fisso a 23 milioni annui per 17 anni di concessione» confermando «i 711 posti letti e 1600 parcheggi interrati. Sono state, invece, riviste le linee guida adeguando il progetto alla situazione reale specificando alcuni punti critici anche sull’esperienza della prima gara andata deserta. La novità è nel ciclo unico: per accorciare i tempi, il bando prevede una fase unica per la presentazione dell’offerta e del progetto definitivo. La gara avrà una durata di circa 6/8 mesi, dipende anche da quanti saranno i partecipanti. Il progetto esecutivo, invece, sarà a step per consentire all’ospedale degli arredi interni e delle attrezzature».
Per questo sono, infatti, sono stati previsti altri 33 milioni di euro con risorse interne del Maggiore: «Si tratta di uno stanziamento che risale 2015 – ha aggiunto Zulian – e che teneva conto che ciò che poteva essere traslocato e al contrario di ciò che dovrà essere acquistato. Probabilmente serviranno altre risorse che saranno reperite dalla vendita delle proprietà immobiliari».
Alla commissione ha partecipato anche il rettore dell’università, Giancarlo Avanzi, che, su sollecitazione del capogruppo del Pd, Nicola Fonzo, ha espresso un interessamento per l’area di quello che sarà il vecchio ospedale: «Nella parte storica mi piacerebbe ci fosse una sede istituzionale per l’Upo con un polo tecnico, amministrativo, museale e di rappresentanza. Nel quadriportico piccole attività commerciali di qualità e zone di aggregazione per gli studenti». Ma a una condizione imprescindibile: «Che sia gratis – ha affermato il rettore -. Solo se l’azienda ospedaliera ci metterà a disposizione gli edifici a costo zero, altrimenti sarebbe un bagno di sangue. Se invece la proprietà deciderà di vendere, allora di farà avanti qualcun altro».
In aula anche il generale dei Carabinieri, Maurilio Liore, ex comandante del reparto operativo dei carabinieri di Novara, a cui l’azienda ospedaliera ha affidato la stesura del Protocollo di legalità firmato in Prefettura a gennaio (leggi qui). L’accordo verrà allegato al bando di gara.