Non solo il Comitato per Pernate, i gruppi consiliari del Partito Democratico e dei Cinque Stelle, e alcune associazioni ambientaliste. Contro il novo polo logistico che sorgerà alle porte del cento abitato di Pernate si è schierato anche il Terzo Polo, il gruppo formato da Azione e Italia Viva.
«Vorremmo fosse uno scherzo la notizia di voler costruire un’area di 800 mila metri quadrati, l’ennesimo grande capannone a 80 metri dalle abitazioni – commentano i referenti provinciali Sergio De Stasio, Gabriele Cerfeda, Lella Nava e Giuseppe Genoni -. Cade finalmente la maschera, ora tutti i cittadini potranno prendere coscienza che l’intenzione di questa amministrazione è quella di accerchiare Novara con capannoni, facendola diventare di fatto un “ghetto”».
«La Federazione del Terzo Polo di Novara non è mai stata contraria allo sviluppo della logistica – proseguono – anche perché è evidente che la posizione geografica del nostro territorio al centro di due corridoi europei ne favorisce gli insediamenti, ma ci teniamo a sottolineare che questo non è il metodo corretto di agire, fatto sulla pelle dei cittadini e dell’ambiente. Così è troppo: si cede passivamente a richieste provenienti da interessi di gruppi privati senza tener conto delle ricadute pesantissime sull’ecosistema e sulla qualità della vita pubblica, senza una strategia complessiva, senza una visione d’insieme di sviluppo».
Infine l’appello al sindaco: «Chiediamo a Canelli di fermarsi, ascoltare, riflettere e cercare soluzioni diverse e meno impattanti in grado di rispondere alle esigenze degli operatori economici in maniera altrettanto efficiente ma senza pregiudicare l’ambiente nel quale viviamo».