Tre allenatori, due direttori sportivi, una trentina di giocatori, dei quali una dozzina ai box infortunati, un girone di ritorno con la squadra ultima con 9 punti conquistati in 10 partite. E’ quanto sta accadendo all’FC Novara. Nel momento di maggiore difficoltà in quasi due anni della sua gestione ai vertici del sodalizio azzurro, il presidente Massimo Ferranti prova a fare quadrato, a difendere tutto e tutti, tra cui gli ultimi arrivati: il ds Marcello Pitino e l’allenatore Marco Marchionni. In realtà emerge come il numero uno del club mai e poi mai avrebbe immaginato a meno di due mesi dal termine del campionato di dover lottare per la salvezza. Numeri allarmanti, la scelta, poco condivisibile, di un confronto tra i punti raccolti dal ritorno di Marchionni: 6 in 7 partite, vittorie esterne con Virtus Verona (1-0) e Vicenza (2-1), sconfitte in casa con Pro Vercelli (0-1), Albinoleffe (1-2), Pro Sesto (0-1) e Padova (1-3), in trasferta a Lecco (3-1), con uno score di 11 gol subiti e 6 realizzati. Numeri impietosi. Con le stesse squadre nel girone di andata il Novara con Roberto Cevoli ottenne quasi il doppio dei punti: 10 con uno score di 10 gol realizzati e 10 gol subiti. Il Novara pareggiò con Virtus Verona (0-0), vinse in trasferta con Pro Vercelli (2-1) e Padova (2-1), in casa col Vicenza (3-0), perse in casa col Lecco (1-2), a Zanica con l’Albinoleffe (3-1) e sempre in trasferta a Sesto San Giovanni (2-1) nei minuti finali. Tre sconfitte con Cevoli, cinque con Marchioni contro gli stessi avversari.
Rimane innegabile il fatto che il cammino degli azzurri è stato in netta fase calante, con tutti e tre i tecnici che si sono succeduti sulla panchina del Novara. Che ha iniziato alla grande: 14 punti nelle prime 6 giornate, solo in vetta, illudendosi e illudendo. Poi il lento, inesorabile declino, che a 9 turni dalla fine della regular season vede il Novara per la prima volta “fuori” dai play off, a tre punti dai play out, con 14 sconfitte in 29 giornate, la settima peggior difesa del campionato con 37 gol subiti. Con queste premesse e un calendario non sicuramente agevole, urge arrivare il prima possibile oltre ai 45 punti, il Novara si trova a 37, per ottenere la salvezza necessitano almeno otto punti. Domenica il Novara affronterà in trasferta allo stadio “Ferruccio” di Seregno i neopromossi milanesi del Sangiuliano (sconfitti 1-0 all’andata), quindi nelle ultime otto partite, arriveranno al “Piola” Juventus Next Gen (domenica 12 marzo), Pordenone (domenica 19 marzo), Pergolettese (domenica 2 aprile), Feralpisalò (domenica 16 aprile). Le ultime tre trasferte sui campi della Pro Patria (mercoledì 15 marzo, ore 18), Piacenza (domenica 26 marzo), Arzignano (sabato 8 aprile), Trento (sabato 22 aprile) nell’ultima giornata. Giova ricordare alla 13^ giornata, quindi meno di un girone fa, il Novara era terzo in classifica e aveva 16 punti di vantaggio sulla Virtus Verona che era ultimo e senza vittorie.
Oggi siamo alla 29^ e la Virtus Verona (che non perde in trasferta da 10 gare, 7 vittorie, 3 pareggi) ha superato il Novara. Inoltre gli scaligeri hanno il miglior rendimento esterno (27 punti) alla pari con Feralpisalò e Pro Sesto. Proprio i gardesani sono la prima squadra da quando esiste la Serie C unica ad essere in vetta alla classifica dopo tre quarti di stagione, pur avendo il secondo peggior attacco del campionato con meno di un gol a partita: 26 gol in 29 gare. Alla fine del girone di andata il Trento era penultimo con 14 punti, nelle prime dieci giornate del girone di ritorno i gialloblù allenati dall’ex trainer del Novara Bruno Tedino hanno rimontato 14 punti al Novara con un rendimento da prima della classe.
Numeri che evidenziano ancora una volta come le grandi squadre si edificano partendo dalla difesa, non perdere gol, come in Serie A ha insegnato Massimiliano Allegri con la Juventus. Tutto questo al Novara appare una chimera, e, neppure il terzo allenatore stagionale Marco Marchionni ha, per adesso, trovato la soluzione, e la classifica inizia a farsi preoccupante.
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