Novara ha bisogno di case. Lo chiedono università e logistica

Il tema è stato affrontato in occasione della presentazione del Borsino Immobiliare Novarese 2023, la settima edizione, al 3B Lab di Comoli Ferrari

L’obiettivo di Novara è quello di diventare una città attrattiva, di essere in grado di richiamare nuovi investimenti – anche grazie alla vicinanza con Milano – che diano occupazione per far fronte alla denatalità e alla diminuzione della popolazione. Se ne è parlato ieri, 28 febbraio, in occasione della presentazione del Borsino Immobiliare Novarese 2023, la settima edizione, al 3B Lab di Comoli Ferrari.

«Novara ha bisogno di nuove case – ha detto il sindaco Alessandro Canelli -. Me ne parlano gli imprenditori che stanno facendo assunzioni. Novara è vocata alla logistica con progetti inseriti in un contesti sovranazionali; un fenomeno che comunque va controllato e governato, nonostante questo sia un settore che si è evoluto molto nel tempo e che rispetta la qualità dei dipendenti. Chi viene a lavorare qui ha bisogno di una casa, ma fa fatica a trovarla fino a che non ha un contratto a tempo indeterminato. Aumenta del 10% ogni anno anche il numero degli studenti universitari fuori sede . Questi fenomeni bloccano il mercato immobiliare e gli affitti sono schizzati alle stelle. Una situazione in continuo divenire perché l’università di sta espandendo sempre di più, altri insediamenti logistici sono in arrivo e il Comune sta lavorando per il recupero di aree industriali abbandonate affinché possa insediarsi il manifatturiero»

«Per questi motivi Novara deve diventare attrattiva: il numero della popolazione è in diminuzione – ha proseguito Canelli (smentendo quanto dichiarato più volte nelle scorse settimane in polemica con l’Istat) – . Una delle politiche pubbliche da mettere in campo per contrastare la denatalità e la riduzione del numero degli abitanti è proprio quella di attrarre investimenti sul territorio che diano possibilità occupazionali. E dal punto di vista immobiliare questa esigenza non va sottovalutata».

Il settore delle compravendite

È stato il presidente di Fimaa Alto Piemonte, Filippo Fronte, a entrare nel vivo dell’argomento, rivolgendosi agli operatori del settore delle compravendite residenziali, affermando quanto già anticipato nei giorni scorsi a La Voce: «Nel 2022 è proseguito il trend di crescita in modo omogeneo in tutta la provincia. La conseguenza principale sta nel fatto che i prezzi devono aumentare dopo una discesa degli ultimi anni. I fattori che influenzeranno il futuro riguardano innanzitutto i tassi dei mutui: riusciranno le persone a fronteggiare le rate? E poi i rincari dei materiali edili che si fanno sentire per ristrutturazioni e nuove costruzioni. Questo è un mercato dinamico dove sarà necessario analizzare i cambiamenti».

Il presidente Fiaip Novara, Gabriele Zanetta, ha invece analizzato il fenomeno delle secondo case, in modo particolare sui laghi: «L’incremento maggiore si è visto nell’Alto Vergante. Stranieri e lombardi hanno voglia di investire qui e il 2022 è stato l’anno del ritorno alla normalità in cui le persone hanno avuto la tranquillità di cercare casa. Il trilocale continua a essere la tipologia più gettonata, ma molte persone desiderano un terrazzo e cercano più comodità in termini di classe energetica e concetto di smart».

Mutui e tassi di interesse

«Ci vorranno 8/9 mesi per tornare a un livello di stabilizzazione intorno al 2,5/3,5%. Non mi aspetto tassi al 5%» ha dichiarato Domenico De Angelis, condirettore generale di Banco Bpm tracciato uno scenario gravato dall’incremento dei tassi di interesse imposto dalla Bce. «Stiamo vivendo un momento economico migliore rispetto a quanto era stato ipotizzato – ha proseguito -. Dicevano che saremmo entrati in recessione invece io credo il Pil italiano sarà meglio di quello tedesco. L’inflazione è in larga parte rientrata; alluminio, rame, acciaio e ferro sta tornano ai prezzi pre Covid».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Il tema è stato affrontato in occasione della presentazione del Borsino Immobiliare Novarese 2023, la settima edizione, al 3B Lab di Comoli Ferrari

L’obiettivo di Novara è quello di diventare una città attrattiva, di essere in grado di richiamare nuovi investimenti - anche grazie alla vicinanza con Milano - che diano occupazione per far fronte alla denatalità e alla diminuzione della popolazione. Se ne è parlato ieri, 28 febbraio, in occasione della presentazione del Borsino Immobiliare Novarese 2023, la settima edizione, al 3B Lab di Comoli Ferrari.

«Novara ha bisogno di nuove case – ha detto il sindaco Alessandro Canelli -. Me ne parlano gli imprenditori che stanno facendo assunzioni. Novara è vocata alla logistica con progetti inseriti in un contesti sovranazionali; un fenomeno che comunque va controllato e governato, nonostante questo sia un settore che si è evoluto molto nel tempo e che rispetta la qualità dei dipendenti. Chi viene a lavorare qui ha bisogno di una casa, ma fa fatica a trovarla fino a che non ha un contratto a tempo indeterminato. Aumenta del 10% ogni anno anche il numero degli studenti universitari fuori sede . Questi fenomeni bloccano il mercato immobiliare e gli affitti sono schizzati alle stelle. Una situazione in continuo divenire perché l’università di sta espandendo sempre di più, altri insediamenti logistici sono in arrivo e il Comune sta lavorando per il recupero di aree industriali abbandonate affinché possa insediarsi il manifatturiero»

«Per questi motivi Novara deve diventare attrattiva: il numero della popolazione è in diminuzione – ha proseguito Canelli (smentendo quanto dichiarato più volte nelle scorse settimane in polemica con l’Istat) - . Una delle politiche pubbliche da mettere in campo per contrastare la denatalità e la riduzione del numero degli abitanti è proprio quella di attrarre investimenti sul territorio che diano possibilità occupazionali. E dal punto di vista immobiliare questa esigenza non va sottovalutata».

Il settore delle compravendite

È stato il presidente di Fimaa Alto Piemonte, Filippo Fronte, a entrare nel vivo dell’argomento, rivolgendosi agli operatori del settore delle compravendite residenziali, affermando quanto già anticipato nei giorni scorsi a La Voce: «Nel 2022 è proseguito il trend di crescita in modo omogeneo in tutta la provincia. La conseguenza principale sta nel fatto che i prezzi devono aumentare dopo una discesa degli ultimi anni. I fattori che influenzeranno il futuro riguardano innanzitutto i tassi dei mutui: riusciranno le persone a fronteggiare le rate? E poi i rincari dei materiali edili che si fanno sentire per ristrutturazioni e nuove costruzioni. Questo è un mercato dinamico dove sarà necessario analizzare i cambiamenti».

Il presidente Fiaip Novara, Gabriele Zanetta, ha invece analizzato il fenomeno delle secondo case, in modo particolare sui laghi: «L’incremento maggiore si è visto nell’Alto Vergante. Stranieri e lombardi hanno voglia di investire qui e il 2022 è stato l’anno del ritorno alla normalità in cui le persone hanno avuto la tranquillità di cercare casa. Il trilocale continua a essere la tipologia più gettonata, ma molte persone desiderano un terrazzo e cercano più comodità in termini di classe energetica e concetto di smart».

Mutui e tassi di interesse

«Ci vorranno 8/9 mesi per tornare a un livello di stabilizzazione intorno al 2,5/3,5%. Non mi aspetto tassi al 5%» ha dichiarato Domenico De Angelis, condirettore generale di Banco Bpm tracciato uno scenario gravato dall’incremento dei tassi di interesse imposto dalla Bce. «Stiamo vivendo un momento economico migliore rispetto a quanto era stato ipotizzato – ha proseguito -. Dicevano che saremmo entrati in recessione invece io credo il Pil italiano sarà meglio di quello tedesco. L’inflazione è in larga parte rientrata; alluminio, rame, acciaio e ferro sta tornano ai prezzi pre Covid».

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