Botte e minacce in cascina, condannato a 2 anni e mezzo per l’aggressione ai fratelli

tribunale il caldo
L'episodio risale al 2019. Condannato G.A., agricoltore residente a San Pietro Mosezzo

Per paura di nuove aggressioni i due fratelli erano addirittura scappati di casa alle tre di notte. L’uomo, che qualche tempo prima ne aveva colpito uno con tale violenza da essere inizialmente indagato per tentato omicidio, lo aveva minacciato di morte e addirittura cercato di travolgerlo con un trattore. Una lunga serie di vessazioni fra le mura domestiche, in una famiglia di agricoltori novaresi, al culmine delle quali le vittime erano state costrette a rivolgersi alle forze dell’ordine.

Per la loro denuncia, risalente all’inizio del 2019, il tribunale ha condannato a 2 anni e mezzo di reclusione G.A., agricoltore residente a San Pietro Mosezzo. Era a processo per maltrattamenti in famiglia, lesioni, stalking, mentre la tentata estorsione è stata riqualificata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Stabilita anche una provvisionale di risarcimento dei danni per le parti civili, 7.500 euro per il fratello e 5 mila per la sorella.

Il pm aveva chiesto 3 anni, mentre il legale dell’imputato ha chiesto il minimo della pena per l’episodio dell’aggressione in casa e l’assoluzione per gli altri reati, sostenendo che non ci fossero vessazioni ripetute nel tempo, nemmeno dopo il termine della convivenza fra i fratelli. Filo conduttore della vicenda, così è emerso nel corso del processo, la convinzione dell’imputato di essere «fregato» dai fratelli nella gestione dell’azienda, una delle proprietà dell’ospedale Maggiore di Novara, e di essere lui l’unico a lavorare veramente. Fra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, proprio per queste incomprensioni famigliari, in cascina era nato un clima di preoccupazione e terrore, legate alle esplosioni di ira dell’imputato. Aveva anche cercato di danneggiare le auto dei famigliari con una ruspa, e fatto presente che in casa aveva un fucile. «Ti ammazzo», aveva minacciato in una delle discussioni casalinghe col fratello.

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L’episodio risale al 2019. Condannato G.A., agricoltore residente a San Pietro Mosezzo

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Per paura di nuove aggressioni i due fratelli erano addirittura scappati di casa alle tre di notte. L’uomo, che qualche tempo prima ne aveva colpito uno con tale violenza da essere inizialmente indagato per tentato omicidio, lo aveva minacciato di morte e addirittura cercato di travolgerlo con un trattore. Una lunga serie di vessazioni fra le mura domestiche, in una famiglia di agricoltori novaresi, al culmine delle quali le vittime erano state costrette a rivolgersi alle forze dell’ordine.

Per la loro denuncia, risalente all’inizio del 2019, il tribunale ha condannato a 2 anni e mezzo di reclusione G.A., agricoltore residente a San Pietro Mosezzo. Era a processo per maltrattamenti in famiglia, lesioni, stalking, mentre la tentata estorsione è stata riqualificata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Stabilita anche una provvisionale di risarcimento dei danni per le parti civili, 7.500 euro per il fratello e 5 mila per la sorella.

Il pm aveva chiesto 3 anni, mentre il legale dell’imputato ha chiesto il minimo della pena per l’episodio dell’aggressione in casa e l’assoluzione per gli altri reati, sostenendo che non ci fossero vessazioni ripetute nel tempo, nemmeno dopo il termine della convivenza fra i fratelli. Filo conduttore della vicenda, così è emerso nel corso del processo, la convinzione dell’imputato di essere «fregato» dai fratelli nella gestione dell’azienda, una delle proprietà dell’ospedale Maggiore di Novara, e di essere lui l’unico a lavorare veramente. Fra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, proprio per queste incomprensioni famigliari, in cascina era nato un clima di preoccupazione e terrore, legate alle esplosioni di ira dell’imputato. Aveva anche cercato di danneggiare le auto dei famigliari con una ruspa, e fatto presente che in casa aveva un fucile. «Ti ammazzo», aveva minacciato in una delle discussioni casalinghe col fratello.

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