Il Centro servizi per il volontariato di Novara e Vco ha presentato, di fronte a una platea di settanta realtà associative, la Carta dei servizi, uno strumento fondamentale per sapere tutto quello che ogni ente del terzo settore accreditato può richiedere al Cst e scoprire le attività che il Centro propone all’esterno. Per il 2023 sono stati confermati tutti i servizi già forniti e consolidati negli anni precedenti; proseguono, inoltre le sperimentazioni dello scorso anno dedicate alla Coprogettazione, al servizio di InformaBandi, allo Sportello di digitalizzazione e alla promozione Bacheca del Volontariato
«È interessante il percorso formativo che Cst mette in campo perchè, come in tutti i settori, viene imposto un alto livello di preparazione degli operatori, dunque è necessario un investimento sull’innalzamento delle competenze anche dei volontari – ha commentato il sindaco Alessandro Canelli durante la presentazione nella sala degli specchi di Confindustria -. Un tema sul quale già il vescovo aveva portato l’attenzione in occasione dei festeggiamenti di San Gaudenzio: la disaffezione per il volontariato. È necessario fare promozione perchè senza volontariato il welfare cittadino sarebbe al collasso. Fondamentale l’integrazione fra istituzioni e associazioni portata avanti proprio da Cst».
Il budget complessivo per le attività del 2023 del Cst ammonta a 920.970 euro di cui 888.315 con risorse dal Fondo unico nazionale, destinato all’erogazione gratuita di servizi per gli enti del terzo settore. Cst conta a oggi 208 soci e supporta 509 enti accreditati.
«Grazie al Registro unico nazionale del terzo settore è finalmente possibile raccoglie tutti gli Ets – ha spiegato Maria Teresa Graziosi, responsabile del Registro presso l’Asl -. Arrivano richieste di iscrizioni a valanga: da novembre 2021, quando è stato istituito l’elenco, le registrazioni sono più che raddoppiate e a oggi sono arrivate a un migliaio».
«Per fortuna esiste il Cst: le incombenze burocratiche sono tante, le risorse umane sempre meno e la formazione non viene ancora ben compresa dalle associazioni – ha detto il segretario generale di Fondazione Comunità Novarese, Gianluca Vacchini -. Quest’anno il servizio civile è stato un flop clamoroso e questo deve farci riflettere: dobbiamo prepararci a un futuro incerto e complicato. C’è bisogno di persone giovani e di nuove visioni».
«Il Cst è per noi un ente importante con il quale collaboriamo – ha aggiunto il segretario di Fondazione Banca Popolare di Novara, Paolo Cirri – ed è fondamentale perchè gli enti sostenuti da Cst che poi si rivolgono a noi, lo fanno in modo strutturato e sanno cosa chiedere e come illustrare i progetti».