Se l’era presa con l’amica, della quale si era invaghito e poi col compagno della donna: «Dove sei? Con chi sei?», le chiedeva insistentemente aggiungendo epiteti coloriti e insulti. E a lui, minacciato e molestato con pedinamenti e appostamenti sotto casa, aveva addirittura scritto sul muro, con vernice spray: «Sei uno schifoso». Un doppio stalking quello per cui il novarese M.A. 53 anni, residente a Trecate, già noto alle forze dell’ordine, è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione.
A denunciarlo una trentanovenne abitante a Cerano: la loro amicizia era iniziata nel 2014. A un certo punto l’imputato avrebbe iniziato a seguirla quotidianamente e a telefonarle a tutte le ore. Quando lei, stanca delle molestie, era andata dai carabinieri a fare denuncia, lui l’aveva aspettata, bloccata per strada, e colpita con uno schiaffo al volto: «Adesso facciamo i conti, ti ammazzo».
Era intervenuto il compagno della donna. E da allora anche quest’ultimo era finito nelle mire dell’imputato: «Farai una brutta fine». Secondo quanto raccontato dalla vittima, erano iniziati telefonate, pedinamenti, danneggiamenti e scritte con lo spray alla sua casa, pugni alle persiane, di giorno e di notte. Un giorno, poi, il lancio di materiale incendiario in camera da letto, dopo la rottura di una finestra: ne era scaturito un piccolo rogo che aveva bruciato tende e capi di abbigliamento. Da questa accusa M.A. è stato assolto: nessuno lo aveva visto compiere quel gesto, addebitatogli sulla base di un semplice sospetto soltanto perché accaduto nel periodo dello stalking.