«Per elaborare i contenuti delle scenografie ho utilizzato l’intelligenza artificiale che in parte aveva già sperimentato per l’allestimento dell’ultimo Barbiere di Siviglia». Così lo scenografo Matteo Capobianco ha presentato il suo lavoro in occasione della messa in scena della nuova operetta “La zia di Carlo” prodotta dal Teatro Coccia, in programma mercoledì 14 e giovedì 15 alle 21 nel giardino di Palazzo Natta.
«È uno strumento in più con cui sono venuto a contatto, ma non deve essere questo a sostituire il lavoro dell’artista – ha proseguito Capobianco -. Quello che voglio rappresentare è un grosso libro sfogliato dal vivo dove le pagine saranno i quadri principali della storia. Il libro è una macchina che è stata costruita interamente con le maestranze del teatro».
“La zia di Carlo”, primo appuntamento della stagione estiva del Coccia, è l’adattamento dell’operetta ottocentesca “La viejecita” di Miguel Echegaray con la musica di Manuel Caballero. La traduzione ritmica e drammaturgica è stata affidata ad Andrea Merli mentre l’elaborazione musicale e l’orchestrazione a Giuseppe Guerrera, alunno dell’Accademia dei mestieri d’opera così come i cantanti e la regista, Ilaria Sainato.
L’ensemble del Teatro Coccia sarà diretta dal Maestro Matteo Castelli. Nel ruolo di Carlo Eleonora Filipponi, Luisa è Judith Duerr, la Marchesa Valentina Marghinotti, Fernando sarà interpretato da Semyon Basalaev mercoledì 14 giugno e da Ranyi Jiang il 15 giugno, Manuel è WangYang Chen, Jorge Francesco Congiu.
Biglietti 15 euro online e in biglietteria del Teatro Coccia. Le sere degli spettacoli in vendita presso il Giardino di Palazzo Natta a partire dalle 20. In caso di maltempo l’opera avrà luogo in forma semi scenica presso il Piccolo Coccia.