Una grande festa della comunità all’insegna della condivisione e della convivenza pacifica. Due i momenti, carichi di significato, in cui si è articolato il percorso di creatività e impegno volto a far (ri)scoprire il Giardino del Mondo.
Le quattro classi di terza media dell’Istituto Comprensivo Bottacchi di Novara sono state protagoniste del progetto proposto dall’Associazione Territorio e Cultura ODV nell’ambito del progetto Costellazioni Urbane, coordinato dal Comune di Novara e sostenuto finanziariamente dalla Fondazione Cariplo. Gli incontri aperti al pubblico, a conclusione della proposta, si sono svolti nel plesso di via Juvarra a Novara: lunedì 5 e martedì 6 giugno. Al centro del progetto, che ha coinvolto anche due classi quinte della scuola primaria Levi, c’è il Giardino del Mondo, creato e voluto dagli studenti e dai docenti della scuola alcuni anni fa. Un laboratorio teatrale, la produzione di disegni e racconti, uno spettacolo e soprattutto il decalogo delle “Regole del Giardino”: scritto in più lingue dai ragazzi della scuola e realizzato con il supporto di Territorio e Cultura è stato affisso nello spazio esterno. Punto di partenza, per gli studenti della media, i laboratori di lettura teatrale ispirati al testo dello scrittore francese Raymond Queneau, “Esercizi di stile”, sotto la guida di Giacomo Balduzzi, Davide Servetti e Francesca Quaranta che hanno coordinato il laboratorio per conto dell’Associazione Territorio e Cultura ODV.
Lunedì 5 giugno, nell’auditorium della scuola, Giacomo Balduzzi ha spiegato le varie tappe dell’intervento, alla presenza di Maurizio Genoni e Gian Enrico Guida in rappresentanza di Territorio e Cultura: «Un percorso di cittadinanza e di impegno, ricco, articolato e produttivo: ecco le tre parole che voglio lasciarvi a conclusione del progetto». La dirigente scolastica Alba Marina Albanese ha sottolineato il valore dell’esperienza che «mette insieme competenze disciplinari diverse, la capacità di riflettere e di assumere il punto di vista dell’altro attraverso una iniziativa di educazione alla cittadinanza». Il messaggio che nasce dal lavoro dei ragazzi è contenuto nella lettera rivolta alla città di Novara in cui sono riassunte le idee e le proposte emerse durante i laboratori.
Giulia Negri, assessore comunale all’Istruzione, si è complimentata con gli studenti per i risultati raggiunti: «È sempre positivo quando una occasione di svago diventa un bell’impegno perché significa che è il fine è importante. La vostra lettera mi commuove e mette in evidenza una cosa fondamentale: guardare la stessa cosa da un altro punto di vista è la chiave vincente quando l’impegno che ci attende sembra impossibile da portare a termine». Davide Maggi, presidente della Fondazione Comunità Novarese Onlus: «Un luogo è un ambiente riempito di significati. È quello che avete fatto con il vostro lavoro: il Giardino del Mondo rappresenta il senso del vivere in comunità». Altro momento importante la proiezione del breve cortometraggio sull’esperienza realizzato interamente da Giulio, uno studente della III C, sotto la guida del videomaker Claudio Asile: si intitola “Siamo figli della Terra”. Ha dato l’assist per entrare nel cuore del progetto «che ha sviluppato la capacità di immaginazione – ancora Balduzzi affiancato da Francesca Quaranta e Loris D’Ambra – invitando a lavorare su più fronti, dal disegno al racconto fino al decalogo». Poi il trasferimento nello spazio esterno dove la staffetta degli studenti ha dato voce alla lettera alla città. Al centro del giardino si trova un ulivo, simbolo mediterraneo della pace tra i popoli che sono rappresentati attraverso le sagome dei cinque continenti: il lupo per l’Europa, il cammello per l’Asia, il bisonte per l’America, l’elefante per l’Africa e il canguro per l’Oceania. Sui rami i cartelloni con il loro lavoro suggellato da una promessa: l’impegno proseguirà nei prossimi anni.
Martedì 6 giugno il secondo momento dell’iniziativa: ha visto protagoniste le due classi quinte, A e B, della scuola primaria Levi. Nella meravigliosa cornice del Giardino del Mondo hanno messo in scena la rappresentazione teatrale da loro ideata e costruita in tutte e fasi. La dirigente scolastica Alba Marina Albanese ha richiamato il filo conduttore dell’esperienza, «un progetto di cittadinanza attiva», mentre Davide Servetti, a nome di Territorio e Cultura, si è soffermato sulle idee forti che sottendono all’intero lavoro: «La cura dell’ambiente e della natura: questo spazio è stato restituito alla città, da parcheggio si è trasformato in giardino didattico. E la convivenza pacifica tra popoli che il quartiere sperimenta ogni giorno». Partendo dal laboratorio Francesca Quaranta ha introdotto lo spettacolo teatrale che ha portato i bambini a «riflettere su pace e attenzione all’ambiente». Sono nate bellissime scenette in cui gli alunni, coordinati dalle docenti Lucia Villani, Barbara Capuano, Ornella Ceruti, Rosalba Grattaroti, Guseppe Catalano e Stefania Talalà, si sono calati nelle vesti di attori, cantanti e anche rapper per lanciare un messaggio chiaro, anche agli adulti: basta inquinare, basta imbrattare, basta vandalizzare. Una lezione per tutti.
Nel pubblico uno spettatore d’eccezione: il regista e attore teatrale Mariano Arenella che in questi mesi è stato impegnato con la sua associazione Cabiria Teatro in una esperienza di scrittura e creazione teatrale partecipata proprio nel quartiere Rizzottaglia, sempre in collaborazione con Territorio e Cultura ODV, all’interno del progetto “Stagelife” che sta scoprendo e facendo vivere nuovi spazi teatrali nei luoghi della vita quotidiana: «Drammaturgia eccellente, dialoghi efficaci, un soggetto fondamentale e una interpretazione da pelle d’oca. Andate avanti così!». Una promozione piena per tutti i piccoli protagonisti.