Il pasticcere? Il ferroviere? La commessa, la bibliotecaria? O il cameriere in un bar? A ciascuno il suo (desiderio). Un sogno che può essere realizzato nell’ambito del progetto “Bisogni e desideri 2022” promosso da GEA Società Cooperativa Sociale di Novara e sostenuto da Fondazione Comunità Novarese onlus (con un contributo di 30.000 euro) che coinvolge persone con disabilità intellettiva lieve (di età compresa tra i 17 e i 40 anni) che, solitamente, completato il percorso scolastico ed entrati nell’età adulta, sperimentano un calo di attenzione e capacità di presa in carico da parte dei servizi pubblici.
Grazie alla collaborazione con Oltre le Quinte a.p.s, OrientaMente a.p.s. e Associazione per la Lotta alla Sofferenza Psichica, il progetto ha offerto diverse opportunità ai cittadini con fragilità.
Tra le azioni, un corso di fotografia promosso da Oltre le Quinte condotto dalla fotografa Silvia Pastore con Monia Mantovani e l’assistenza organizzativa di Cristina Pastrello in cui i partecipanti si sono messi in gioco, alla scoperta dei mestieri che più li affascinano con l’obiettivo di migliorare la conoscenza e la consapevolezza di sé.
“Esperienze come quella del corso di fotografia – ha commentato la presidente di Gea scs, Rossella Carrera – stimolano l’avvio di rapporti interpersonali autentici tra i partecipanti e il miglioramento della capacità di relazionarsi nella dimensione gruppale, con un ridimensionamento della dimensione egocentrica e una maggiore attenzione e disponibilità verso l’altro da sé, quindi, sono assolutamente di grande valore”.
Gea Società cooperativa sociale nasce nel 2001, con l’impegno di fornire un servizio residenziale a persone adulte con disabilità intellettiva medio-lieve. Gestisce sette gruppi appartamento (cinque a Novara e due a Trecate), che accolgono 41 utenti, segnalati da Comune di Novara, CISA Ovest Ticino, Comunità Montana della Valsesia e relativi distretti ASL. Il progetto “Bisogni e desideri 2022” intende proseguire un lavoro avviato tra il 2019 e il 2021 grazie a Fondazione Compagnia di San Paolo e mettere a frutto la rete di relazioni sviluppata in seguito al progetto “Una comunità che cura”, sostenuto da Regione Piemonte.
Ai soggetti coinvolti viene offerta l’attivazione di percorsi personalizzati che puntano al potenziamento delle abilità, stimolano la capacità di autodeterminazione e prevengono il progressivo isolamento, attraverso azioni di socializzazione e inserimento in contesti ludico-sportivi, culturali e associativi. Contestualmente, vengono strutturati momenti di condivisione e supporto per i caregivers con l’impegno a diffondere nella comunità una maggiore conoscenza dei bisogni, delle caratteristiche e delle potenzialità dei giovani adulti con disabilità lieve, per favorire l’affermarsi di un contesto sociale e culturale a loro favorevole. I soggetti affetti da ritardo mentale rappresentano l’1% della popolazione nazionale. La parte preponderante di questi (83-85%) è affetta, però, da una disabilità intellettiva lieve. Ha, cioè, buone capacità di movimento e orientamento nello spazio e nel tempo e un grado di autonomia più o meno alto. Si tratta di una condizione che non comporta la necessità di una presa in carico totalizzante, ma che rappresenta anche un maggior fattore di rischio, data la tendenza dei servizi sociali e assistenziali a concentrare le risorse in favore delle situazioni più gravi.
“Abbiamo avuto modo di vedere con i nostri occhi – ha commentato il direttore generale di Fondazione Comunità Novarese onlus, Gianluca Vacchini – l’impegno, l’entusiasmo e la serietà con cui i ragazzi e le ragazze hanno affrontato il corso di fotografia, seguendo le indicazioni della professionista ed è stato molto bello anche osservare l’interazione con chi ha messo a disposizione, con generosità, i propri spazi”.
Le foto sono state scattate nei locali del Biscottificio Camporelli, al negozio di abbigliamento Max and Co., nella Biblioteca “Negroni”, alla stazione ferroviaria, al bar Art Cafè, a Fadabrav Falegnameria Sociale, alla Scuola dell’infanzia “Fortis de Hierronymis”, al Ristorante Paca.
I ritratti realizzati verranno esposti nella mostra “I HAVE A DREAM” la cui inaugurazione è in programma venerdì 23 giugno alle 18.00 a nòva (ex caserma Passalacqua, viale Ferrucci 2 Novara). Autori, assistenti e protagonisti sono otto persone che condividono, attraverso l’immagine, la propria curiosità e vivono il loro desiderio.
La fotografia è protagonista anche della campagna di raccolta fondi promossa dai partner di progetto che s’intitola “Io ci vedo un mondo” ed è il risultato di un percorso a cura di Oltre le Quinte a.p.s. e Orientamente a.p.s., in collaborazione con Gea s.c.s. realizzato grazie al lavoro di cinque ragazzi, quattro operatori e una fotografa nel corso del 2021.
“Un viaggio intorno al mondo senza lasciare la città: un percorso di ricerca, narrazione e immaginazione presentato attraverso la fotografia”.
Le immagini posso essere visionate nella pagina Instagram del progetto “Bisogni e Desideri”.
Con una donazione minima di 10 euro si potrà ricevere una fotografia 20×30 in carta fotografica satinata montata su passepartout bianca. A seguito della donazione si deve inviare una mail a oltrelequinte.no@gmail.com indicando il numero identificativo della foto e le quantità desiderate, allegando la ricevuta del versamento.
I metodi di donazione sono quelli tradizionali della Fondazione (ricordando di indicare nella causale “Bisogni e desideri 2022”):
- BOLLETTINO POSTALE
conto corrente n. 18205146 intestato a Fondazione Comunità Novarese onlus
- BANCOPOSTA
codice IBAN IT63 T0760110100000018205146
a favore della Fondazione Comunità Novarese onlus
- CONTO PAYPAL intestato a Fondazione Comunità Novarese onlus
all’indirizzo mail donare@fondazionenovarese.it