In seguito alla rapida diffusione sui social, on tanto di lanci di sedie, tavolini, bicchieri, il video dell’episodio era rimbalzato su tutti i giornali e le tv nazionali, anche perché avvenuto nei locali della movida del centro di Novara e in violazione delle norme anti Covid sul distanziamento e il divieto di assembramenti in vigore in quel periodo. Per la rissa, divenuta mediatica, del 27 settembre 2020 nei dehor di piazza Martiri a Novara, in tribunale sono arrivate tre condanne: V.P., novarese di 22 anni, è stato condannato a 1 anno di reclusione; A.V., galliatese di 23, ha rimediato 10 mesi in abbreviato; infine S.Z. ventunenne di origine marocchina residente nel capoluogo, è stato condannato a 4 mesi. Altri quattro imputati, in posizione più marginale, già in udienza preliminare avevano optato per la messa alla prova, evitando così il processo.
In base a quanto emerso a conclusione delle indagini di polizia, che aveva ascoltato numerosi ragazzi e visionato le telecamere, l’aggressione ai danni di un giovane che era al bar con la ragazza era avvenuta da parte dell’ex fidanzato di lei, identificato nel galliatese A.V.
Costui, allontanato anche grazie all’intervento del personale addetto alla sicurezza, era tornato alla carica in un secondo momento colpendo uno degli avversari (V.P.) con un pugno al volto. Si erano così creati due schieramenti contrapposti di giovani che avevano innescato il lancio di tavoli e sedie immortalato da molti cellulari e poi finito sui social.
Tutti gli imputati hanno negato gli addebiti sostenendo di non aver avuto alcun ruolo attivo nel violento parapiglia. Un giovane aveva addirittura rimediato una frattura del setto nasale con prognosi di 30 giorni.