Alla presenza di numerose autorità, tra cui il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, è stata inaugurata oggi la produzione di biocarburante avanzato da biomasse di seconda generazione nella raffineria Sarpom di Trecate. Si tratta di un processo innovativo brevettato con la collaborazione di ingegneri Sarpom che permette di trasformare in carburante un prodotto proveniente dalla co-lavorazione di biomasse residuali e idrocarburi convenzionali. Il carburante che si ottiene ha le stesse caratteristiche di quello tradizionale, ma contiene al suo interno energia da fonte rinnovabile. Le biomasse utilizzabili in questo processo non sottraggono alcuna risorsa al settore alimentare.
Il progetto si inserisce all’interno dell’attività Sarpom nell’ambito della transizione energetica
che consente al contempo di garantire l’attuale offerta energetica e la salvaguardia del livello di
occupazione. Questo processo produttivo apre la strada al riutilizzo di diverse tipologie di biomasse residuali ed è stato avviato oggi utilizzando il POME – acronimo per “Palm Oil Mill Effluent” – materia di scarto dalla produzione di olio di palma, che la normativa europea riconosce tra quelle di seconda
generazione.
«I biocarburanti, compatibili con i motori termici, contribuiranno a una riduzione delle emissioni
senza mettere al rischio tutto il sistema produttivo che ruota intorno all’automotive – ha precisato il
Pichetto Fratin -. Questo progetto punta a rafforzare anche i processi di economia circolare, altro aspetto fondamentale per la transizione energetica. Un contributo valido e in linea con le attività del governo nel conseguimento degli obiettivi volti alla progressiva e considerevole riduzione delle emissioni climalteranti, anche al fine di sviluppare una leadership mondiale nel settore della decarbonizzazione».
«Il fine per arrivare agli obiettivi fissati dall’Agenda ONU 2030 e 2050 non si discute, quello che mettiamo in discussione è sostenere anche altre tecnologie e non solo l’elettrico – ha dichiarato ha esordito Matteo Marnati, assessore regionale all’Ambiente, Energia, Innovazione e Ricerca-. Questo è un progetto concreto che risponde sia alle esigenze energetiche che a quelle ambientali così come a quelle dell’incentivo dell’economia circolare. La strada intrapresa è quella giusta e su questa bisogna proseguire. Siamo all’inizio di un percorso: vogliamo continuare a investire, sostenere le nostre imprese e far crescere la filiera, e insieme, procedere nel percorso della transizione ecologica che deve essere un’opportunità per le nostre imprese e non un dramma, e su questo stiamo investendo».
«Crediamo da sempre nelle potenzialità del territorio in cui operiamo e nell’importanza degli investimenti per la diversificazione dell’offerta energetica -ha affermato il direttore di Sarom, Giuseppe Buonerba – . Le direttive europee sull’energia rinnovabile, il Green Deal Europeo, il Pnrr puntano tutte alla significativa riduzione delle emissioni climalteranti, nella cui ottica i biocarburanti di seconda generazione, nel cui ambito rientra il nostro progetto, possono apportare un valido contributo».
«Un’iniziativa che segna la crescita del territorio, ponendolo in una posizione di avanguardia l nostro tessuto produttivo, un motivo d’orgoglio per il Novarese – hanno commentato il presidente della Provincia Federico Binatti e il consigliere delegato all’Ambiente Rosa Maria Monfrinoli -. Sarpom ha intrapreso un percorso all’insegna della ricerca scientifica e dell’innovazione, una scelta che proietta verso il futuro una delle realtà produttive più significative della nostra area geografica e che contribuirà in maniera concreta a raggiungere l’obiettivo della moderna decarbonizzazione dell’intero Paese».