Quattro sorelle afghane di 31, 27, 19 e 13 anni in fuga dalla guerra e dal regime imposto dai talebani potranno iniziare una nuova vita a Novara grazie ai corridoi umanitari, il protocollo di intesa firmato con lo Stato italiano a cui aderiscono diverse organizzazioni umanitarie. Ad annunciarlo è stato il direttore della Caritas Diocesana di Novara, don Giorgio Borroni, ieri – 4 luglio – durante la presentazione al castello del primo rapporto di Fondazione Cariplo sul tema delle disuguaglianze.
«Il loro arrivo in Italia è previsto il 27 luglio – ha spiegato Borroni -. Tutte e quattro sono già fuori dall’Afghanistan: ora si trovano in una località segreta in un Paese del Medio Oriente che per motivi di sicurezza non è nemmeno stata rivelata a noi. Andremo a prenderle all’aeroporto di Fiumicino e le accompagneremo qui a Novara dove saranno accolte nella nostra casa di via Massaia».
«La procedura per l’accoglienza è molto lunga e complessa, ma quando tutte le pratiche saranno espletate tre di loro, le più grandi, potranno lavorare da Gucci – ha proseguito il direttore di Caritas -. Questo perchè tutte e tre sono capaci di cucire e l’azienda si è subito resa disponibile a iniziare questo percorso lavorativo oltre che umano. La piccola, invece, essendo ancora minorenne, dovrà essere inserita in un programma scolastico. Sarà tutto molto difficile perchè parlano solo la loro lingua locale, il dari, e forse un po’ di inglese. Per questo motivo ho chiesto alla Prefettura il supporto di un mediatore culturale».
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