Temendo l’applicazione di misure di prevenzione o interdittive antimafia e visto il suo passato vicino alla locale ‘ndranghetista di Volpiano, aveva intestato a presunti prestanome – tra cui la figlia (mandata a giudizio con un’altra persona) – quattro aziende del settore edile-movimento terra, attive soprattutto per la raccolta di materiale demolito o di scarto, che lo scorso anno si erano accaparrate subappalti in importanti opere pubbliche fra cui il prolungamento della tangenziale di Novara, la riqualificazione dello scalo ferroviario di Porta Romana a Milano che ospiterà il villaggio olimpico per i giochi invernali del 2026, ma anche i lavori per la demolizione all’Ortomercato, sempre a Milano.
Questo il motivo per cui Pietro Paolo Portolesi, 54 anni, presunto affiliato alla ‘ndrangheta, è stato condannato dal Tribunale di Milano a 3 anni e 3 mesi di reclusione per trasferimento fraudolento di beni e valori nell’ambito di una indagine coordinata dal pm della Dda milanese Silvia Bonardi, per la quale era finito in manette nel luglio dello scorso anno. I giudici della quinta sezione penale, che hanno dichiarato prescritto uno degli episodi di intestazione fittizia di beni, hanno disposto la confisca di 5,5 milioni di euro già in sequestro, in particolare le quote delle società al centro delle indagini (Medi Opere, Legnano Ecoter, Handling Rose e Dismantle Eu).
Le aziende, di cui sarebbe stato il «dominus» mentre formalmente risultava essere solo un autista di tir, avevano così un «volto pulito» ed erano tutte regolarmente iscritte nelle «White list» e di fatto assolutamente legittimate ad operare nella filiera dei pubblici appalti. In tale contesto, nel corso delle indagini, erano emersi contatti della sua «Legnano Ecoter» con diversi dirigenti della Novara S.c.a.r.l., il raggruppamento temporaneo di imprese che si è aggiudicato l’appalto per la tangenziale di Novara, per la fissazione dei prezzi di fornitura, l’organizzazione, la programmazione, la gestione e lo scarico dei trasporti giornalieri del frantumato necessario all’opera.
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