Vale la pena andare almeno una volta a visitare la cantina Travaglini di Gattinara. Vale la pena perché è una cartina storica che merita tutto il rispetto degli appassionati di vino; poi perché fu la cantina che per prima decise di ri-valorizzare il gattinara docg; e poi, non ultima cosa, perché fa vini buoni a base quasi esclusivamente di uva nebbiolo.
Durante la visita potrete scoprire ogni cosa ed anche desacralizzare la tipica bottiglia Travaglini: non un oggetto estetico, ma un’idea pratica brevettata (ma non vi dico nulla: andate o informatevi). La cantina è nuova, essendo stata trasferita la produzione dal centro città alle immediate vicinanze collinari. Bella. Sono veramente bravi gli operatori che seguono i visitatori ed è stata molto buona la degustazione finale: il giovane vino Cinzia (13,5°) del 2021 dai profumi fiori/frutto assai piacevoli; buono anche il Coste del Sesia Rosso 2021 (13,5°) con note di pepe; ottimi i gattinara docg del 2019 e del 2017, davvero tradizionali e anno dopo anno più austeri (13,5° entrambi); e speciale è Il Sogno (13,5) fatto con tecnica di parziale appassimento delle uve nebbiolo. Il mio preferito? Il gattinara docg del 2017. Davvero buono.
Una bella esperienza e ringrazio Franca e David che hanno voluto festeggiare così il compleanno di lui. Unico neo, se debbo dire, è che il vino è sempre troppo poco da comprare perché purtroppo le annate scarse degli ultimi anni e i cambiamenti climatici hanno ridotto di molto le rese per ettaro. Il vino viene così venduto per assegnazione e non ce n’è una grande abbondanza per gli appassionati. Confidiamo allora nel fatto che la famiglia Travaglini ha messo a dimora nuovi ettari sulla collina di Gattinara. E aspettiamo dunque fiduciosi che la produzione aumenti.