Caso Sporting, Fit Style: «La verità sul debito con il Comune». Pubblicato il bando per la gestione della palestra

Il titolare della società sportiva che gestisce all'impianto del Terdoppio esce allo scoperto dopo essere stato chiamato in causa in consiglio comunale in seguito a un'interrogazione del Pd. Su MePa la gara per la concessione resta solo dieci giorni

Tre settimane dopo il consiglio comunale del 20 luglio in cui l’assessore allo Sport Ivan De Grandis aveva ammesso una «situazione gravemente debitoria» di 146.286 euro con l’associazione sportiva dilettantistica Fit Style e di aver avviato con l’avvocatura un procedimento di recupero del credito, è il titolare, Fabio Zellioli, della stessa società che gestisce la palestra del complesso piscine dell’impianto Terdoppio a uscire allo scoperto.

«Sono stato chiamato in causa in una seduta pubblica e non ho potuto difendermi: ora voglio raccontare come stanno veramente le cose – afferma Fabio Zellioli -. Non sono un santo, riconosco il debito, seppur in una cifra inferiore, e ho pagato la prima rata del piano di rientro. Ho cercato di instaurare un dialogo con il Comune, spiegando quali fossero le difficoltà di una struttura così importante e complessa, per il quale era necessario un progetto. Invece ho trovato un muro di menefreghismo e disinteresse totale».

Secondo Zellioli, tutto è iniziato a «luglio 2021 quando alla mia compagna, allora titolare della Fit Style, seconda in graduatoria al bando del 2020, era stata affidata la gestione della palestra. Il problema è che il Comune chiedeva un canone mensile pre Covid di 5.760 euro più Iva (totale 7.027 euro) in una situazione pandemica ancora incerta. Grazie ai contributi emergenziali, è stato concordato un canone scontato del 90% per almeno un anno, ma a ottobre siamo stati informati che l’agevolazione sarebbe terminata a dicembre 2021: con le limitazioni Covid e l’apertura del centro vaccinale allo Sporting, la palestra non ha potuto lavorare quasi mai. A febbraio 2022 mi è stato concesso il subentro al contratto della Fit Style trasformandola in una Asd e a maggio del 2022 ho ricevuto dal Comune l’incarico di gestire la palestra, ma nessun contratto è mai stato firmato nonostante le mie continue sollecitazioni: il Comune si trincera dietro il fatto che è sufficiente la determina dirigenziale».

Fabio Zellioli, titolare di Fit Style

Per quanto riguarda la morosità di 146 mila euro «il Comune dichiara un ammontare che non corrisponde alla realtà – prosegue Zellioli -. I canoni mensili, infatti, non possono essere richiesti interamente se per lunghi periodi la struttura non ha potuto aprire o lavorare a pieno regime. Un anno fa mi sono anche offerto di sistemare le docce rotte negli spogliatoi della piscina: nessuna risposta e le docce continuano a non essere funzionanti».

Il titolare di Fit Style lamenta anche l’impossibilità di stipulare direttamente abbonamenti. «Solo dal 27 aprile di quest’anno ho potuto occuparmi della segreteria e dunque della vendita degli ingressi. Nonostante l’accordo rinnovato fino al 31 maggio 2024 grazie al decreto Milleproroghe 2023, il Comune aveva affidato la gestione dei servizi, e dunque della segreteria centrale, al raggruppamento composto da Comunità Giovanile Lavoro onlus, Libertas Nuoto Novara e Natatio Master Team, di fatto rendendomi inaccessibile il controllo di chi entrava e usciva».

Come è stato stabilito dal verbale della riunione dell’unità controlli interni del Comune – indetta lo scorso 24 luglio – che ha esaminato il fascicolo riguardante la situazione debitoria, il dirigente del settore Sport, Dario Santacroce, ha inviato una pec a Fit Style – datata 1 agosto 2023 – intimando il pagamento di 170.741 euro entro il 10 agosto precisando che «il mancato versamento comporta, permanendo lo stato attuale, l’utilizzo sine titulo di tali spazi». Inoltre la società è stata diffidata «dal sottoscrivere nuovi abbonamenti per l’utilizzo della struttura, limitando la fruizione agli utenti che acquistano ingressi giornalieri e ai possessori di abbonamento in corso di validità» e dovrà presentare tutta la documentazione contabile del periodo contrattuale.

«Si parla di 170 mila euro senza specificare quali siano le voci del debito – prosegue Zellioni –. Inoltre a fine luglio, “casualmente” pochi giorni dopo il consiglio comunale, ho ricevuto le bollette dell’acqua di un anno e in una sola volta, da pagare entro il 10 agosto. Il Comune è a conoscenza delle difficoltà derivate anche dal metodo macchinoso usato per la gestione di questa struttura: sono pronto a sanare il giusto dovuto nei termini previsti e vorrei riuscire a relazionarmi con il dirigente, ma finora è stato impossibile poiché sembra di avere a che fare con un padre-padrone».

Intanto l’altro ieri, 7 agosto, il Comune ha pubblicato sulla piattaforma MePa il nuovo bando «per la concessione in uso e gestione delle palestre ubicate nella struttura “Piscine” dell’impianto sportivo Terdoppio» con scadenza tra dieci giorni, il 18 agosto. La decorrenza del conferimento è stabilita in 5 anni, dal 1 settembre 2023 al 31 agosto 2028 con un valore complessivo posto a base di gara di 300 mila euro per l’intera durata (5000 euro mensili Iva esclusa). Tra i requisiti è prevista «l’inesistenza, nei confronti del Comune di Novara, di debiti scaduti di natura tributaria e/o patrimoniale, di situazioni debitorie e/o il mancato rispetto di eventuali piani di rateizzazione». L’aggiudicazione avverrà secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa che sarà valutata sulla base di un piano tecnico di gestione, progetto di utilizzo, incrementi e migliorie.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Tre settimane dopo il consiglio comunale del 20 luglio in cui l’assessore allo Sport Ivan De Grandis aveva ammesso una «situazione gravemente debitoria» di 146.286 euro con l'associazione sportiva dilettantistica Fit Style e di aver avviato con l’avvocatura un procedimento di recupero del credito, è il titolare, Fabio Zellioli, della stessa società che gestisce la palestra del complesso piscine dell’impianto Terdoppio a uscire allo scoperto.

«Sono stato chiamato in causa in una seduta pubblica e non ho potuto difendermi: ora voglio raccontare come stanno veramente le cose – afferma Fabio Zellioli -. Non sono un santo, riconosco il debito, seppur in una cifra inferiore, e ho pagato la prima rata del piano di rientro. Ho cercato di instaurare un dialogo con il Comune, spiegando quali fossero le difficoltà di una struttura così importante e complessa, per il quale era necessario un progetto. Invece ho trovato un muro di menefreghismo e disinteresse totale».

Secondo Zellioli, tutto è iniziato a «luglio 2021 quando alla mia compagna, allora titolare della Fit Style, seconda in graduatoria al bando del 2020, era stata affidata la gestione della palestra. Il problema è che il Comune chiedeva un canone mensile pre Covid di 5.760 euro più Iva (totale 7.027 euro) in una situazione pandemica ancora incerta. Grazie ai contributi emergenziali, è stato concordato un canone scontato del 90% per almeno un anno, ma a ottobre siamo stati informati che l’agevolazione sarebbe terminata a dicembre 2021: con le limitazioni Covid e l’apertura del centro vaccinale allo Sporting, la palestra non ha potuto lavorare quasi mai. A febbraio 2022 mi è stato concesso il subentro al contratto della Fit Style trasformandola in una Asd e a maggio del 2022 ho ricevuto dal Comune l’incarico di gestire la palestra, ma nessun contratto è mai stato firmato nonostante le mie continue sollecitazioni: il Comune si trincera dietro il fatto che è sufficiente la determina dirigenziale».

Fabio Zellioli, titolare di Fit Style

Per quanto riguarda la morosità di 146 mila euro «il Comune dichiara un ammontare che non corrisponde alla realtà – prosegue Zellioli -. I canoni mensili, infatti, non possono essere richiesti interamente se per lunghi periodi la struttura non ha potuto aprire o lavorare a pieno regime. Un anno fa mi sono anche offerto di sistemare le docce rotte negli spogliatoi della piscina: nessuna risposta e le docce continuano a non essere funzionanti».

Il titolare di Fit Style lamenta anche l’impossibilità di stipulare direttamente abbonamenti. «Solo dal 27 aprile di quest’anno ho potuto occuparmi della segreteria e dunque della vendita degli ingressi. Nonostante l’accordo rinnovato fino al 31 maggio 2024 grazie al decreto Milleproroghe 2023, il Comune aveva affidato la gestione dei servizi, e dunque della segreteria centrale, al raggruppamento composto da Comunità Giovanile Lavoro onlus, Libertas Nuoto Novara e Natatio Master Team, di fatto rendendomi inaccessibile il controllo di chi entrava e usciva».

Come è stato stabilito dal verbale della riunione dell’unità controlli interni del Comune – indetta lo scorso 24 luglio - che ha esaminato il fascicolo riguardante la situazione debitoria, il dirigente del settore Sport, Dario Santacroce, ha inviato una pec a Fit Style – datata 1 agosto 2023 - intimando il pagamento di 170.741 euro entro il 10 agosto precisando che «il mancato versamento comporta, permanendo lo stato attuale, l’utilizzo sine titulo di tali spazi». Inoltre la società è stata diffidata «dal sottoscrivere nuovi abbonamenti per l’utilizzo della struttura, limitando la fruizione agli utenti che acquistano ingressi giornalieri e ai possessori di abbonamento in corso di validità» e dovrà presentare tutta la documentazione contabile del periodo contrattuale.

«Si parla di 170 mila euro senza specificare quali siano le voci del debito – prosegue Zellioni –. Inoltre a fine luglio, “casualmente” pochi giorni dopo il consiglio comunale, ho ricevuto le bollette dell’acqua di un anno e in una sola volta, da pagare entro il 10 agosto. Il Comune è a conoscenza delle difficoltà derivate anche dal metodo macchinoso usato per la gestione di questa struttura: sono pronto a sanare il giusto dovuto nei termini previsti e vorrei riuscire a relazionarmi con il dirigente, ma finora è stato impossibile poiché sembra di avere a che fare con un padre-padrone».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore