Le acque del Lago Maggiore sono sempre più basse e a pagarne il prezzo maggiore è senza dubbio il tursimo visto che, dati i livelli dell’acqua, il peso massimo complessivo a pieno carico degli automezzi ammessi a bordo dei traghetti è sceso a 100 quintali, rispetto ai normali 440. Tradotto significa meno traghetti autorizzati al transito nelle acque del lago con la conseguente diminuzione del flusso turistico.
«Se i livelli scenderanno rispetto a quelli attuali di altri 11 cm la portata dei traghetti diminuirà a 20 quintali, se di altri 25 cm si dovranno fermare alcuni tipi di traghetti – ha dichiarato la sindaca di Verbania, Silvia Marchionini -. Si sono “persi” ben due metri di livello del lago negli ultimi due mesi. Una situazione che si profila altamente problematica, con possibili conseguenze drammatiche per il commercio, il turismo, l’economia locale e gli spostamenti dei cittadini. Basti pensare che negli ultimi due mesi – ha proseguito il primo cittadino – la Navigazione Lago Maggiore segnala un dimezzamento degli utenti. È evidente che la sperimentazione del Consorzio Ticino – lunga ormai un decennio – ha fallito. Forse è ora di modernizzarci, predisponendo modelli matematici che prevedano come ripartire l’acqua del lago coinvolgendo anche la parte Svizzera».
«Ricordiamo che non esistono solo gli interessi agricoli e industriali – ha concluso Marchionini – ma anche quelli turistici e del trasporto locale nel nostro bacino. Per questo chiediamo che i livelli istituzionali, a partire da quelli regionali, ad oggi in silenzio, se ne occupino davvero, e non solo a parole, a partire dall’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati e dal consigliere regionale nel nostro territorio Alberto Preioni. Il turismo è programmazione, accoglienza, cosa deve ancora succedere perché la Regione Piemonte decida di almeno convocare un tavolo urgente?».
L’assessore regionale del Piemonte all’ambiente, Matteo Marnati, chiamato in causa dalla sindaca replica spiegando che «abbiamo ben presente quale sia la portata del problema con le implicazioni che vanno a toccare, tra gli altri, anche un comparto, quello turistico, decisamente importante per l’economia di un’intera zona. E proprio per questo fin dai primi giorni di agosto – sottolinea l’assessore regionale all’ambiente – mi sono attivato chiedendo al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin la convocazione di un tavolo tecnico di approfondimento sulla gestione dei livelli, che coinvolgendo due regioni – Piemonte e Lombardia – e un altro Stato, la Svizzera, non dipende direttamente dalla Regione Piemonte ma vede appunto un coordinamento del Ministero da cui dipende, anche in termini di vigilanza e controllo dell’operato, il Consorzio del Ticino. Il ministro Pichetto ha già dato la propria disponibilità a convocare un incontro quanto prima».
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