Arona: cimitero chiuso a Ferragosto, è polemica politica

Lo ha denunciato il gruppo di minoranza in Consiglio comunale: «Una salma non ha potuto essere tumulata nel Camposanto di Mercurago per la chiusura degli uffici. Si è trattata di un'interruzione di pubblico servizio»

A Ferragosto non si può morire. Almeno ad Arona. E’ capitato infatti che nella giornata di mercoledì 16 agosto, dopo la funzione religiosa in chiesa, una salma non ha potuto essere tumulata nel cimitero di Mercurago (nella foto) in quanto gli uffici preposti del Comune della cittadina del Sancarlone erano chiusi e il personale irreperibile. Di conseguenza il feretro, tra lo sgomento di parenti e amici, è stato riportato nell’area funeraria in attesa di sepoltura.


A denunciare l’episodio, che non sarebbe nuovo, il gruppo consiliare di minoranza “Arona Domani”, che ha indirizzato una lettera al primo cittadino Federico Monti, chiedendo tra l’altro la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per discutere sull’accaduto: «Quello che di fatto si è realizzata – hanno detto Roberto Buttà, Carla Torelli, Nehza El Doumi e Camillo Cavanna – è stata una interruzione di pubblico servizio, la cui responsabilità ricade sul sindaco e sull’assessore competente».


Da qui la richiesta di una seduta straordinaria dell’assemblea a Palazzo di Città affinché l’amministrazione – nella persona dell’assessore Marina Grassani – chiarisca l’accaduto; che il Consiglio stesso esprima «la propria sfiducia in relazione all’operato dell’assessore, che il sindaco revochi la delega alla stessa esponente della giunta in relazione alla gestione cimiteriale e che in ogni caso il Consiglio adotti un atto di indirizzo e di impegno alla giunta per ampliare gli orari di ricevimento dell’Ufficio cimiteriale, garantendone l’apertura tutti i giorni e istituire comunque un servizio di immediata reperibilità in modo da garantire che il servizio venga sempre erogato».


Secondo quanto inoltre affermato dagli esponenti di “Arona Domani” l’assessore Grassani, «oltre ai già impegnativi Servizi sociali, ha voluto anche la gestione dei cimiteri e, in ultimo, anche la gestione dei centri estivi. E’ possibile che questi incarichi non possano essere distribuiti ad altri assessori?». E ancora: «Perché chiudere un ufficio essenziale che è un servizio per i cittadini? Si parlava di semplificare le norme per venire a loro incontro e poi si chiudono gli uffici? Come già detto in precedenti occasioni in Consiglio, non si muore solo certi giorni in settimana, ma anche di sabato e domenica e ogni giorno quindi l’ufficio deve essere aperto sempre e in ogni caso esserci la reperibilità».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Luca Mattioli

Luca Mattioli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Condividi

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Arona: cimitero chiuso a Ferragosto, è polemica politica

Lo ha denunciato il gruppo di minoranza in Consiglio comunale: «Una salma non ha potuto essere tumulata nel Camposanto di Mercurago per la chiusura degli uffici. Si è trattata di un’interruzione di pubblico servizio»

A Ferragosto non si può morire. Almeno ad Arona. E' capitato infatti che nella giornata di mercoledì 16 agosto, dopo la funzione religiosa in chiesa, una salma non ha potuto essere tumulata nel cimitero di Mercurago (nella foto) in quanto gli uffici preposti del Comune della cittadina del Sancarlone erano chiusi e il personale irreperibile. Di conseguenza il feretro, tra lo sgomento di parenti e amici, è stato riportato nell'area funeraria in attesa di sepoltura.


A denunciare l'episodio, che non sarebbe nuovo, il gruppo consiliare di minoranza “Arona Domani”, che ha indirizzato una lettera al primo cittadino Federico Monti, chiedendo tra l'altro la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per discutere sull'accaduto: «Quello che di fatto si è realizzata – hanno detto Roberto Buttà, Carla Torelli, Nehza El Doumi e Camillo Cavanna – è stata una interruzione di pubblico servizio, la cui responsabilità ricade sul sindaco e sull'assessore competente».


Da qui la richiesta di una seduta straordinaria dell'assemblea a Palazzo di Città affinché l'amministrazione – nella persona dell'assessore Marina Grassani – chiarisca l'accaduto; che il Consiglio stesso esprima «la propria sfiducia in relazione all'operato dell'assessore, che il sindaco revochi la delega alla stessa esponente della giunta in relazione alla gestione cimiteriale e che in ogni caso il Consiglio adotti un atto di indirizzo e di impegno alla giunta per ampliare gli orari di ricevimento dell'Ufficio cimiteriale, garantendone l'apertura tutti i giorni e istituire comunque un servizio di immediata reperibilità in modo da garantire che il servizio venga sempre erogato».


Secondo quanto inoltre affermato dagli esponenti di “Arona Domani” l'assessore Grassani, «oltre ai già impegnativi Servizi sociali, ha voluto anche la gestione dei cimiteri e, in ultimo, anche la gestione dei centri estivi. E' possibile che questi incarichi non possano essere distribuiti ad altri assessori?». E ancora: «Perché chiudere un ufficio essenziale che è un servizio per i cittadini? Si parlava di semplificare le norme per venire a loro incontro e poi si chiudono gli uffici? Come già detto in precedenti occasioni in Consiglio, non si muore solo certi giorni in settimana, ma anche di sabato e domenica e ogni giorno quindi l'ufficio deve essere aperto sempre e in ogni caso esserci la reperibilità».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata