Più di 100 capi tra capre e pecore uccisi negli ultimi mesi. E’ questo il terribile bilancio riscontrato nelle province del Piemonte Orientale, causato dalla presenza sempre più massiccia dei lupi nel territorio. Le zone più colpite sono ovviamente quelle montane: Val Vigezzo, Verbano, Biellese, Valsesia e Borgomanero. Numerosi gli attacchi registrati in queste aree nell’ultimo periodo, specialmente con l’inizio del periodo della stagione d’alpeggio: un pericolo costante per gli allevatori che stanno ormai convivendo con questa pericolosissima situazione che mette non solo a rischio i greggi, ma anche per l’incolumità delle persone.
«La situazione sta peggiorando a vista d’occhio. Nelle zone del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta, specialmente nelle zone del Vco, della Valsesia e del Biellese, sono stati stimati circa 600 lupi, più di quanti ne ha l’intera Svezia – hanno commentato il presidente di Coldiretti Novara Vco Fabio Tofi e il direttore Luciano Salvadori – I numeri confermano che il lupo, ormai, non è più in pericolo d’estinzione e le stragi negli allevamenti, che hanno costretto alla chiusura delle attività e all’abbandono della montagna, continuano a ripetersi».
Per questo motivo il tema è stato affrontato anche in Commissione Europea durante Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. La Commissione ha chiesto l’avvio di una raccolta dati approfondita, da parte delle autorità locali, per aggiornare i dati sulla presenza del lupo nei paesi UE e valutare eventuali azioni, che potrebbero comprendere anche un declassamento dello status di protezione. Al termine dell’indagine, quindi, verrà valutata la possibilità del definitivo decadimento dell’inserimento dei lupi tra gli animali considerati a specie protetta. Un primo importante passo per la risoluzione di un problema che rischia di minare migliaia di allevamenti nel nostro territorio.