Il bilancio dei due mandati del sindaco Canelli, il secondo al giro di boa del terzo anno, è indubbiamente negativo alla voce “sicurezza”. «Novara è una città sicura, il problema è la percezione della sicurezza», così dopo un anno di governo, nel 2017, il sindaco Canelli commentava la situazione sicurezza in città.
Usava la stesse identiche parole del suo predecessore, il democratico Ballaré e che lui aveva sistematicamente criticato e messo in discussione, proprio sul tema della sicurezza e anche in piazza della stazione, per tutto il 2016, l’anno della sua campagna elettorale vincente.
Nonostante le sue conclusioni fossero uguali a chi aveva duramente contestato essere in difetto sulla sicurezza sempre in quegli anni, ormai sette anni fa il sindaco Canelli, che pure aveva nominato un militare esperto della materia ad assessore alla Sicurezza nel primo organigramma della sua giunta, dopo neanche due anni lo avrebbe trasferito ai Lavori Pubblici su pressione della Lega, partecipava in prima persona accanto alle forze dell’ordine, facendosi ritrarre dai giornali locali, ad un blitz nella piazza della stazione.
Oggi, nel 2023, non sembra più essere, quello della sicurezza, un problema di percezione ma un problema reale. Alla microcriminalità più odiosa perché colpisce gli anziani, quella delle truffe e degli scippi, si aggiunge lo spettacolo quotidiano, da parecchi mesi a questa parte, di scontri delle baby gang in pieno centro fra loro e con le forze dell’ordine, di aggressioni nelle vie del centro e nei parchi cittadini ai danni di persone ignare e perbene e il degrado della zona della stazione, in cui nel frattempo si sono susseguite numerose chiusure di esercizi pubblici, è esploso in modo palese, corposo ed inedito e nuovo per una città come la nostra.
Gli annunci di rifacimento, l’ennesimo in pochi anni, del look della piazza della stazione non sembrano incutere timore ai malintenzionati. Nel frattempo, dopo non pochi anni da quando era stato promesso, si è arrivati ad un maggiore presidio da parte della Polizia locale con uomini e donne e mezzi nuovi di zecca e freschi e, negli anni, periodici blitz di Polizia e Carabinieri e Gdf con reparti specializzati provenienti da fuori città.
La piazza della Stazione è diventata quindi il “buco nero” dell’amministrazione Canelli, che assorbe energie e soprattutto molte, troppe parole e promesse ma senza che la situazione dia segni di miglioramento, anzi peggiora decisamente.
Quella che era stata la carta vincente di Canelli, “troppa insicurezza a Novara”, per le elezioni del 2016 oggi è diventato il suo fianco scoperto, il suo punto dolente, un boomerang che colpisce e sfigura proprio Canelli che da diversi mesi, dopo una forte polemica interna al suo partito, la Lega, ha assunto in prima persona la delega alla Sicurezza.
Intanto anche il governo della Regione e quello nazionale, con un tecnico di fiducia della Lega al vertice degli Interni, sono saldamente nelle mani del centrodestra e Canelli non può dare nemmeno la colpa al Governo.
Dopo tanto evocare e sfruttare la questione sicurezza a Novara, questa ora rischia di travolgere e sommergere proprio chi come Canelli se ne era più avvantaggiato come strumento di propaganda efficace.