Trecate, usava borse schermate per rubare da Tigotà: 24enne condannata per direttissima

Aveva cercato di rubare numerose confezioni di batterie, lamette e spazzolini elettrici

Già in passato l’avevano fermata più volte, sempre per tentativi di furto in supermercati e centri commerciali. Ci ha provato anche nel Novarese, al Tigotà di Trecate, dove prima dell’estate la giovane è stata arrestata dalla polizia locale in compagnia di una minorenne mentre cercava di uscire con 300 euro di merce nascosta in borse schermate: processata per direttissima per quel furto, S.F., 24 anni, senza fissa dimora di origine romena gravitante al campo nomadi di Cinisello Balsamo (Milano), è stata condannata a 4 mesi di reclusione e 200 euro di multa. La complice, denunciata a piede libero, sarà processata a Torino.

L’imputata ha negato gli addebiti sostenendo che era sua intenzione pagare quanto recuperato dentro le borse frigo in suo possesso che, al passaggio all’antitaccheggio, non avrebbero suonato.

Il comando della polizia locale era stato allertato intorno alle 16.30 dal personale del punto vendita lungo la statale 11. Gli agenti avevano quindi fermato due donne che, sentendosi scoperte, avevano tentato di liberarsi della refurtiva fra cui cerano numerose confezioni di batterie, lamette, spazzolini elettrici, subito restituiti ai titolari del negozio.

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Aveva cercato di rubare numerose confezioni di batterie, lamette e spazzolini elettrici

Già in passato l’avevano fermata più volte, sempre per tentativi di furto in supermercati e centri commerciali. Ci ha provato anche nel Novarese, al Tigotà di Trecate, dove prima dell’estate la giovane è stata arrestata dalla polizia locale in compagnia di una minorenne mentre cercava di uscire con 300 euro di merce nascosta in borse schermate: processata per direttissima per quel furto, S.F., 24 anni, senza fissa dimora di origine romena gravitante al campo nomadi di Cinisello Balsamo (Milano), è stata condannata a 4 mesi di reclusione e 200 euro di multa. La complice, denunciata a piede libero, sarà processata a Torino.

L’imputata ha negato gli addebiti sostenendo che era sua intenzione pagare quanto recuperato dentro le borse frigo in suo possesso che, al passaggio all’antitaccheggio, non avrebbero suonato.

Il comando della polizia locale era stato allertato intorno alle 16.30 dal personale del punto vendita lungo la statale 11. Gli agenti avevano quindi fermato due donne che, sentendosi scoperte, avevano tentato di liberarsi della refurtiva fra cui cerano numerose confezioni di batterie, lamette, spazzolini elettrici, subito restituiti ai titolari del negozio.

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