Monsignor Franco Giulio Brambilla è fra gli otto vescovi italiani che partecipano al Sinodo, la cui assemblea generale si apre oggi 4 ottobre a Roma. È composta da 365 membri con diritto di voto, provenienti dai cinque continenti: vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici, tra cui 54 donne, suore e laiche. I lavori si svilupperanno attorno al tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione” e dureranno fino al 29 ottobre. Tra i membri due vescovi della Cina “d’intesa con le autorità” e il neocardinale Chow, di Hong Kong.
Ai lavori prenderanno parte anche altri 85 membri non votanti, tra cui 27 donne.
«II Sinodo – ha spiegato il segretario generale cardinale Gretch – è innanzitutto un evento di preghiera e di ascolto e non coinvolge unicamente i membri dell’assemblea sinodale, ma ogni battezzato, ogni Chiesa particolare».
Il vescovo di Novara in partenza per Roma ha voluto scrivere ai «carissimi confratelli» in diocesi «per chiedere la vostra preghiera e la vostra attenzione per l’assise sinodale. Fate pregare le nostre comunità perché il Sinodo sia un’esperienza viva di Chiesa e un umile servizio alla vita del mondo».
Brambilla è al Sinodo eletto dalla Cei in rappresentanza dell’episcopato italiano insieme agli arcivescovi Repole (Torino), Forte (Chieti-Vasto), Battaglia (Napoli) e Delpini (Milano). La compagine dei prelati italiani è completata dal card. Zuppi (presidente Cei e arcivescovo di Bologna), mons. Castellucci (Modena) e mons. Mura (Nuoro).
I lavori sinodali si volgeranno in 35 gruppi dislocati in vari collegi a Roma: 14 in lingua inglese, 8 in italiano, 7 in spagnolo, 5 in francese, uno in portoghese.
L’inaugurazione del Sinodo, questo mercoledì giorno di San Francesco, è con la Messa celebrata dal papa in piazza San Pietro alle 9. Tra gli eventi collegati giovedì 19 ottobre la “preghiera insieme per i migranti e rifugiati”.