Scompare Giannino Piana, Novarese dell’anno, tra i maggiori teologi italiani 

Docente e autore di numerosi testi, aveva 85 anni

Giannino Piana, classe 1938, il maggiore teologo moralista italiano, già Novarese dell’anno, è mancato ieri, 11 ottobre.

Lo ha annunciato per primo uno dei più conosciuti protagonisti del cattolicesimo post conciliare e progressista italiano, amico da sempre di Piana, Enzo Bianchi.

Piana, per moltissimi solo per “don Giannino” perché presbitero della chiesa novarese, è stato per diversi decenni docente di Teologia morale al seminario di Novara e ai corsi di Teologia per laici, docente di Etica del Cristianesimo già dagli anni ‘70 Urbino al primo istituto di scienze religiose istituito in una università laica in Italia, infine ordinario di ruolo di Etica all’ateneo statale di Torino.

Autore di un numero incredibilmente elevato di testi di teologia morale e di etica contemporanea pubblicati anche da case editrici laiche come Garzanti, la Cittadella di Assisi e Interlinea.

Per decenni ha curato rubriche fisse su settimanali come Famiglia Cristiana, periodici come Jesus e Rocca molto seguite e apprezzate.

Soprattutto è stato un protagonista assoluto di primo piano sulla scena nazionale del cattolicesimo cosiddetto progressista per l’Indiscussa ed unanimemente apprezzata capacità di dialogare con la cultura contemporanea, anche nelle sue forme più avanzate e lontane dalla chiesa cattolica e con ogni interlocutore di qualsiasi orientamento filosofico e religioso. 

La sua riflessione morale applicata soprattutto ai temi della bioetica, della sessualità, dell’ economia e della politica si inserisce a pieno titolo nella tradizione filosofica del personalismo cattolico italiano ed europeo. 

È fondata su una ricerca che esalta il primato della coscienza, i valori che possono essere condivisi fra laici e cattolici, il rapporto della visione Cristiana con la ragione, la fraternità universale, il rispetto del pluralismo religioso e della laicità dello Stato.

Era un uomo umile, mite, estremamente disponibile con tutti, profondamente immerso nel valore dell’amicizia che ha condiviso sempre con tantissimi novaresi di ogni credo, età, condizioni sociali e che lo ricorderanno con nostalgia ed affetto.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Giannino Piana, classe 1938, il maggiore teologo moralista italiano, già Novarese dell’anno, è mancato ieri, 11 ottobre.

Lo ha annunciato per primo uno dei più conosciuti protagonisti del cattolicesimo post conciliare e progressista italiano, amico da sempre di Piana, Enzo Bianchi.

Piana, per moltissimi solo per "don Giannino" perché presbitero della chiesa novarese, è stato per diversi decenni docente di Teologia morale al seminario di Novara e ai corsi di Teologia per laici, docente di Etica del Cristianesimo già dagli anni ‘70 Urbino al primo istituto di scienze religiose istituito in una università laica in Italia, infine ordinario di ruolo di Etica all’ateneo statale di Torino.

Autore di un numero incredibilmente elevato di testi di teologia morale e di etica contemporanea pubblicati anche da case editrici laiche come Garzanti, la Cittadella di Assisi e Interlinea.

Per decenni ha curato rubriche fisse su settimanali come Famiglia Cristiana, periodici come Jesus e Rocca molto seguite e apprezzate.

Soprattutto è stato un protagonista assoluto di primo piano sulla scena nazionale del cattolicesimo cosiddetto progressista per l’Indiscussa ed unanimemente apprezzata capacità di dialogare con la cultura contemporanea, anche nelle sue forme più avanzate e lontane dalla chiesa cattolica e con ogni interlocutore di qualsiasi orientamento filosofico e religioso. 

La sua riflessione morale applicata soprattutto ai temi della bioetica, della sessualità, dell’ economia e della politica si inserisce a pieno titolo nella tradizione filosofica del personalismo cattolico italiano ed europeo. 

È fondata su una ricerca che esalta il primato della coscienza, i valori che possono essere condivisi fra laici e cattolici, il rapporto della visione Cristiana con la ragione, la fraternità universale, il rispetto del pluralismo religioso e della laicità dello Stato.

Era un uomo umile, mite, estremamente disponibile con tutti, profondamente immerso nel valore dell’amicizia che ha condiviso sempre con tantissimi novaresi di ogni credo, età, condizioni sociali e che lo ricorderanno con nostalgia ed affetto.

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