«Siamo il centro del centrodestra, ci siamo costituti in partito, ora puntiamo a strutturarci sul territorio». Così Massimo Berutti, già senatore forzista confluito in Italia al Centro, presente lunedì sera 16 ottobre a Novara per l’avvio del cammino locale di Noi Moderati. Ovviamente con lo sguardo rivolto soprattutto alle prossime regionali che, anticipa, «sembra proprio che saranno il 9 giugno, con europee e amministrative».
Con lui, commissario regionale («è così in tutta Italia, le nomine arriveranno con il congresso») c’è il volto novarese di Marco Carpani, vita lavorativa da dirigente nel pubblico (è stato direttore Assa) e nel privato, presidente Lions ed esperienza politica con Forza Novara alle ultime comunali.
Noi Moderati, spiegano, deriva dalla federazione di Noi con l’Italia di Maurizio Lupi, Italia al Centro di Giovanni Toti, Coraggio Italia del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e l’Udc: questi ultimi hanno lasciato e i primi due hanno formato il partito in cui ora Lupi è presidente mentre Toti guida il consiglio nazionale.
«Siamo la quarta gamba del centrodestra, abbiamo gruppi parlamentari e ci sediamo a pieno titolo ai tavoli nazionali della maggioranza di Governo dove portiamo la nostra collocazione di moderati» spiega Berutti che illustra i vari temi di impegno, dal lavoro ai trasporti, dalla sanità all’ambiente e all’istruzione.
E Carpani precisa: «Ho deciso di lasciarmi coinvolgere in questo partito in cui si predilige l’etica e che pone tra i suoi valori prioritari la famiglia tradizionale, il mondo del sociale e l’impresa».
VERSO LE REGIONALI
Il primo obiettivo sono naturalmente le prossime elezioni. «Lupi ha già dichiarato il nostro appoggio a Cirio e noi ci presenteremo con il nostro simbolo – chiarisce Berutti – impegnandoci in questa sfida importante nel coinvolgere amici e portare contenuti».
Ma il centro è particolarmente affollato e molti stanno cercando spazio sotto l’ala di Cirio che parte tra i favori dei sondaggi e mette in campo anche una sua lista personale, viene da obiettare.
«Sì – è la replica – ma vedo il nostro bacino elettorale non così stretto pensando all’oltre 40% di astensione. Dobbiamo riuscire a parlare a questo mondo senza giudicare gli altri. Mettiamo il simbolo e la faccia e starà anche a Cirio fare le sue scelte». Che, a precisa domanda, viene tradotto come «anche noi cercheremo di avere un uomo nel listino, ma dobbiamo conquistare la nostra dignità politica sul campo», forti del fatto di sedersi al tavolo con gli altri leader nazionali.
Si comincia dal territorio. «Dobbiamo fare presto – aggiunge Berutti – e fare un lavoro strutturato a livello locale, dove è molto più complesso. Ma proponiamo la nostra serietà, il rapporto stretto con le persone ed anche la storia politica del nostro leader Lupi, certi di poter diventare una gamba importante del centrodestra, avendo più forza dal partecipare alla coalizione e portando il nostro essere vero centro cattolico che dà un orientamento etico alla politica. Abbiamo idee chiare e proporremo uomini di qualità».
«Guardiamo a un mondo che non ha casa politica – conclude Carpani – e cerchiamo gente competente per fare una squadra che si rafforzi al centro. E ci sarà possibilità di riunire anche persone con cui si è fatto un cammino alle comunali».
Nella foto sotto il titolo: Massimo Berutti e Marco Carpani