Si è concluso poco fa l’incontro tra i rappresentanti di Slai Cobas, Ul Cobas e il prefetto di Novara, Francesco Garsia, a seguito dello sciopero dell’hub logistico di Esselunga a Biandrate dello scorso weekend. «E’ stata una riunione produttiva – spiega Ilir Koxha, coordinatore Ul Cobas -. Il prefetto ci ha ascoltato per due ore. Abbiamo spiegato da cosa è derivata questa situazione e perché siamo arrivati a questo sciopero. Lui però ci ha spiegato che non ha un reale potere per convincere Esselunga e Brivio e Viganò (gestore dell’hub per conto dell’azienda, ndr). Tuttavia, si è preso l’impegno di dialogare con quest’ultimi per non emettere provvedimenti di licenziamento». Si è trattato del secondo incontro con Garsia, dopo quello breve dello scorso sabato proprio davanti all’hub.
Le sensazioni non sono comunque positive: «Realisticamente, abbiamo già avvisato i lavoratori per prepararsi al peggio – aggiunge Koxha -. E’ una situazione che si ripete per la terza volta, come nel 2011 e nel 2020. Noi comunque non retrocederemo di un passo. Daremo tutta l’assistenza legale ai nostri tesserati e combatteremo per un aumento sostanziale del reddito ed un miglioramento di condizioni lavorative probanti».
Ma facciamo un passo indietro, riprendendo una notizia che ha ormai ampiamente superato i confini territoriali. Tutto è cominciato venerdì 20 ottobre quando i sindacati Slai e Ul Cobas hanno proclamato uno sciopero all’hub logistico di Esselunga a Biandrate dopo la decisione, da parte di Brivio e Viganò, azienda che lo gestisce, di sospendere i badge di 35 lavoratori. Tale protesta è durata ben 20 ore, con i camion impossibilitati ad entrare e uscire. E’ risultato quindi necessario l’intervento della polizia per la riapertura, anche se ci sono stati ingenti danni alla distribuzione del supermercato.
La punta dell’iceberg di una situazione molto complicata legata ai contratti e alle condizioni lavorative degli addetti alla logistica. Un discorso che non riguarda soltanto il polo novarese, ma diversi hub sparsi sul territorio nazionale.
Da segnalare, infine, anche l’incontro di ieri tra Brivio e Viganò e i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Da quanto traspare, questa riunione non ha comunque prodotto alcun esito concreto. A questo punto, non resta che aspettare i prossimi giorni per capire se tali sospensioni potrebbero tramutarsi, come sembra, in licenziamenti definitivi.
Una risposta
Va bene le I maginindi repertorio,ma almeno mettetele del magazzino di Esselunga e non del Lidl….