I recenti tristissimi episodi di vandalismo e minacce a luoghi e componenti della Comunità Ebraica in Europa e anche in Italia, fino a colpire le stesse memorie della Shoah e delle sue vittime innocenti ci richiamano alla virtù essenziale della ragione e della cultura : la capacità di distinguere.
Si deve distinguere il popolo ebraico che è presente in tutto il mondo con idee e posizioni politiche e anche religiose dallo Stato d’Israele che ospita solo una parte di esso insieme ad arabi e Cristiani.
Si deve distinguere lo Stato d’Israele che è democratico con una forte dialettica politica e il Governo pro Tempore attuale di Israele con le sue decisioni e i suoi errori .
Distinguere fra il diritto degli ebrei a vivere e a manifestarsi senza paura, in Italia in cui la comunità ebraica è la più antica del mondo fuori dalla Palestina , con la loro religione e i suoi riti, un diritto ancora più da tutelare dopo la tragica esperienza delle leggi razziali del fascismo e la collaborazione attiva di Salo’ con le deportazioni naziste ma anche con l’esempio di tanti italiani, che rischiarono e persero anche la vita per difendere e salvare gli ebrei, e le politiche militari e diplomatiche di Israele.
Così come ogni islamofobia non è giustificabile con gli orrori di Hamas e del regime iraniano : ci solo tanti islamici anche in Italia che non praticano la violenza , condannano il terrorismo e aspirano solo a praticare il loro credo in pace fra gli altri.
Distinguere fra il diritto di Israele a difendersi e le violazioni del diritto umanitario che esige di non uccidere e affamare innocenti e negar loro cure mediche e acqua.
Così fra di noi distinguere fra il legittimo diritto di esprimere la propria posizione ideologica e forme inaccettabili di violenza , minaccia e intolleranza .
Distinguere perché questo ci fa esseri raziocinanti e quindi uomini e non fanatici disumani.