Rubava fedi, collanine e altri piccoli gioielli agli anziani ricoverati in casa di riposo, e poi li rivendeva a un compro oro per guadagnare qualche soldo. Un’infermiera «infedele», la 34enne di Oleggio ora è a processo in tribunale per quattro furti avvenuti fra il 2018 e il 2022 in rsa di Bellinzago e Oleggio. Era stata scoperta dai carabinieri di Novara al termine di un’indagine partita un anno fa, a ottobre, e conclusasi lo scorso febbraio con la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e l’interdizione dall’attività lavorativa per 12 mesi.
Al centro del processo l’indagine cominciata lo scorso autunno, quando in caserma si era presentata una donna novarese: «Hanno rubato una catenina dal corpo di mia madre, nella camera mortuaria della casa di riposo». Erano partite le verifiche del caso e i militari avevano poi trovato e recuperato il monile rubato presso un compro oro di Novara. Da lì gli investigatori erano risaliti all’identità di chi l’aveva portato e posto in vendita, ed erano arrivati a capire che a commettere il furto era stata una oss in servizio alla rsa in cui si era verificato il decesso. Proseguendo le indagini si era poi scoperto che analoghe misteriose sparizioni, sempre di gioielli in oro, si erano verificate anche nelle altre strutture in cui lavorava l’operatrice, ai danni di anziane ospiti ricoverate o appena decedute. Anche in quei casi, uno risalente addirittura al 2018, la refurtiva era stata portata al compro oro per ricavarci qualche centinaia di euro.
All’interrogatorio la donna aveva ammesso gli addebiti. Ora sta cercando di risarcire il danno ai parenti delle vittime, così da ottenere uno sconto di pena.